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Checco Zalone: battute fuori luogo o grande comicità?

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Polemiche sui social network per il film di Checco Zalone in uscita il 1 gennaio 2020, tra chi difende l'attore e chi lo definisce di bassa comicità.

All’indomani della sua partecipazione a Che tempo che fa e a pochi mesi dal lancio del suo nuovo film Tolo Tolo, Checco Zalone si è trovato al centro delle polemiche finendo addirittura tra le tendenze Twitter del momento. Tanti gli utenti che sul social network si sono chiesti il perché, poi reso noto dalla quantità di post recanti il suo nome e riguardanti la comicità dei suoi lavori.

Checco Zalone: le polemiche sul film

Da chi sostiene che non faccia ridere a chi afferma che le sue battute siano di infimo livello, Twitter si è svegliato con decine di iscritti che si sono scagliati contro l’attore pugliese. Secondo alcuni i suoi film sono imparagonabili a quelli di altri attori comici come Boldi e De Sica. Altri pensano che ridicolizzino troppo tematiche serie quali le discriminazioni territoriali, l’omosessualità e la crisi economica. Diversi hanno poi dichiarato di averlo preferito negli sketch di Zelig e per la canzone dei Mondiali del 2006, non ritenendolo adatto alla scena cinematografica.

C’è addirittura chi l’ha attaccato “per il fatto che fa lavorare il doppio le persone nei cinema il primo gennaio“. Il riferimento è alla data di uscita di Tolo Tolo fissata appunto per il 1 gennaio 2020.

Tanto è bastato per generare l’ira degli amanti dei suoi film, che sono intervenuti in massa in sua difesa. Molte le persone che hanno sottolineato come a scrivere i commenti siano state “quelle menti ignoranti e superficiali che Zalone mette in mostra con i suoi lavori“. Altre hanno affermato che se uno come lui non ci fosse bisognerebbe inventarlo, ritenendolo l’unico comico attuale paragonabile ai comici del passato. C’è poi chi ha risposto agli haters citando una battuta di un suo film, ovvero “Perdonili perchè non sanno quello che fanno“. Non è mancato infine chi ha spostato la polemica su un piano politico.

Se 10 mila persone vanno in piazza con le sardine è alta democrazia, se 9 milioni vanno a vedere Checco Zalone sono tutti decerebrati“, ha scritto polemicamente il giornalista Giorgio La Porta. Qualcun altro ha insinuato che a generare malcontento sia il fatto che l’attore non sia politicamente schierato a sinistra. “Ma davvero ci importa da che parte stia? Ridete e basta“, sono intervenuti i più a smorzare le polemiche.