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Grido, Diamanti e Fango: "Il mio album da solista come fossi un esordiente"

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Grido si racconta ai microfoni di Notizie.it, in un'intervista che spazia dai reroscena del nuovo album da solista al futuro della scena rap italiana.

A pochi giorni dall’uscita del suo ultimo album intitolato Diamanti e fango il rapper italiano Grido si racconta in un’intervista concessa a Notizie.it, parlando a tutto tondo della genesi di questo nuovo progetto musicale e della sua carriera da solista. L’ex membro dei Gemelli DiVersi descrive la maturazione artistica avvenuta in questi ultimi anni dopo l’addio al gruppo avvenuto nel 2014, esprimendo inoltre un sua personale opinione su una possibile reunion nel prossimo futuro.

Intervista a Grido, il nuovo album solista

Il nuovo album da solista di Grido (al secolo Luca Paolo Aleotti) rappresenta una maturazione all’interno del suo percorso musicale, che si riflette anche nello stesso titolo Diamanti e fango: “È un titolo che rappresenta la dualità che c’è nella persone e nella vita in generale. Io credo che la vita sia fatta di momenti belli ma anche di difficoltà, ed entrambe le cose vanno a comporre una visione reale e sincera della vita. Mi sembrava un’immagine chiara e netta per rinchiudere un insieme così grande”.

Grido sottolinea poi come l’aver intrapreso la carriera solita lo abbia costretto a rivedere la sua dimensione artistica, ora non più in condivisione con nessuno, come se fosse una ripartenza dagli esordi: “Riniziando come solista mi sono messo in testa che dovevo ricominciare come se fossi qualunque esordiente, nonostante avessi tutto il mio storico alle spalle e tutta le mia esperienza. Quindi sto ancora cercando di capire come mi sento facendo il solista. Ovviamente adesso tutte le responsabilità sono sulle mie spalle, prima c’era una squadra quindi era per certi versi un punto di forza che ora invece devo affrontare da solo”.

Le collaborazioni nell’album

Un capitolo a parte lo meritano sicuramente le numerose collaborazioni presenti all’interno del nuovo disco: da Il Chile a Sergio Sylvestre passando per il fratello di Grido, il celebre J Ax. Proprio a proposito dei featuring, così distanti dalle sue influenze musicali e dal suo solito stile, Grido ha così commentato: “Io sicuramente nei featuring non ho cercato di cercare l’hype con i nomi. Io non ho fatto questo ragionamento, li ho scelti pensando artisticamente a quello che mi potevano portare e ognuno poteva arrivare dove non arrivavo io. Ognuno de featuring va in una direzione diversa ma poi tutti hanno portato positività e sincerità all’interno del disco perché sono persone che stimo dal punto di vista musicale ma anche personale”.

Menzione a parte merita ovviamente il duetto con J Ax; un ritorno alle origini dai tempi del noto brano Due su Due degli Articolo 31: “Siamo più consapevoli di quello che facciamo e abbiamo un po’ più di storia alle spalle, però quando ci mettiamo a fare una canzone insieme non è cambiato niente. Infatti questa volta volevo fare una canzone non solo per divertirci ma anche per toccare delle corde un po’ più profonde”.

La domanda sul ritorno dei Gemelli DiVersi

Nell’intervista ha ovviamente trovato spazio anche una domanda relativa a una possibile futura reunion dei Gemelli DiVersi, che Grido ha abbandonato nel 2014 per proseguire la sua carriera come solista: “Non lo so, ora come ora lo vedo un po’ difficile perché ognuno è impegnato nei propri progetti. Takagi è veramente impegnato nel suo percorso artistico e musicale di adesso, non so se sarebbe facile convincerlo a tornare.

In merito invece alle nuove promesse nella scena rap odierna Grido non si sbilancia particolarmente, pur evidenziando la presenza di un giovane talento che ha fortemente voluto all’interno del suo album: In realtà ce n’è uno che è Sewit che è un nome non conosciuto da molto ma è una voce grandiosa e quindi la mia scommessa con l’emergente l’ho giocata con lui. Credo che nella scena odierna ci sia tantissimo talento ma anche tanto spirito d’emulazione, quindi ci sono poche cose che mi fanno dire davvero uao”.