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Intervista ai Guappecarto': "La nostra dedica all'amore migrante"

intervista ai Guappecarto'

Nell'intervista ai Guappecarto', i ragazzi ci hanno raccontato la loro storia e il loro nuovo album, ispirato a un compositore di inizi Novecento

Il loro nome trae ispirazione dalla tradizione dialettale napoletana e si fa simbolo del perenne confronto tra finzione e realtà, tra essere e apparire. Ne hanno fatta di strada i Guappecarto’, che da Perugia sono volanti oltralpe per far conoscere sé e la propria musica. Il loro folclore immaginario conquista il cuore delle persone e le loro storie, trasformate in melodie, vanno oltre qualsiasi logica di mero mainstream. Sono nati tra le strade, il più importante banco di prova. Poi le collaborazioni con cinema e teatri. Dottor Zingarone, ‘O Malamente, Mister Braga, Frank e ‘O Professore sono i Guappecarto’. Dalle strade di Perugia sono partiti alla conquista della scena parigina, città di contaminazione e coesistenza di culture. Nell’intervista ai Guappecarto’, gli artisti ci hanno raccontato la loro storia e la crescita del gruppo, ma anche l’incontenibile passione per la musica e il nuovo album dedicato a un compositore croato di inizi Novecento, fino alla collaborazione per il film “Gatta Cenerentola” (vincitore di 2 David di Donatello e Ciak d’Oro).

Parte da Pietra Ligure, in provincia di Savona, il “Sambol Italian Tour”. Le date del tour italiano sono state anticipate da uno speciale concerto di anteprima, tenutosi al “Café de la Danse” di Parigi il 26 novembre. La disponibilità, la solarità e la gentilezza traspare fin dai primi minuti della nostra chiacchierata. Una conversazione intensa e piacevole, in cui abbiamo rivissuto alcuni dei momenti più significativi dei Guappecarto’.

Intervista ai Guappecarto’, la loro storia

Vengono notati dalla celebre attrice Madeleine Fischer, che se ne innamora artisticamente e chiede loro di comporre una colonna sonora per il film “Uroboro”. Arriva così la grande occasione: da musicisti di strada a Perugia ai teatri francesi, dove cominciano a farsi notare dal pubblico e dalla critica. Nel 2009 viene pubblicato l’album di debutto “L’amour c’est pas grave”. In questi 15 anni insieme, i Guappecarto’ si sono esibiti in più di 1500 concerti in tutta Europa, dividendosi principalmente tra Italia e Francia.

Il nostro surplus è la contaminazione. Ciascuno di noi viene da parti diversi d’Italia e si fa portavoce di differenti melodie. Ciascuno di noi è un musicista, facciamo tesoro degli stimoli che riceviamo”, hanno rivelato ai nostri microfoni. Nei loro testi, infatti, si respira libertà stilistica e una profonda poetica musicale.

Interessantissimo e particolare anche il nome scelto per il quintetto. A tal proposito, ci spiegano: “Il guappo a Napoli era il temuto eroe del quartiere che aiutava la gente a risolvere i problemi distanti dagli occhi della giustizia. Ma i finti eroi, il cui carisma era solo un’inutile spavalderia, venivano insultati associandoli all’inconsistenza del cartone”.

intervista ai Guappecarto'

Il nuovo disco

Il 15 novembre è uscito “Sambol amore migrante”, dedicato all’omonimo compositore di Fiume, costretto a emigrare in Svezia al termine della Seconda Guerra mondiale. Abbiamo chiesto loro di raccontarci l’ultimo progetto e i punti in comune con Vladimir Sambol. Registrato alle “Officine Meccaniche” di Milano, l’album è composto da 9 rivisitazioni delle opere di Vladimir Sambol, compositore degli anni Trenta.

intervista ai Guappecarto'

“Le melodie di Vladimir Sambol ce le siamo cucite addosso”, ci rivelano. Ma a farglielo conoscere è stata una loro fan, nonché figlia dello stesso compositore croato. “L’album nasce come un regalo che Mirjam voleva fare alla madre, moglie del compositore e sua pianista. Ma è diventato qualcosa di più. I Guappecarto’ hanno fatto proprie le musiche di Sambol: ci abbiamo messo qualcosa di noi stessi. Non ci siamo limitati a riproporre fedelmente i brani dell’artista: la sua scrittura è stata punto di partenza per comporre suoni spesso estremamente diversi dagli originali, ci siamo diretti verso la ricerca di una nuova sperimentazione sonora”, ci hanno spiegato.

Incredibile la stima nei confronti di un autore che “è scappato dalla sua città portando con sé, insieme alla moglie, solo strumenti musicali”, è l’aneddoto che aggiungono dolcemente e con profonda ammirazione. “La prima cosa che ci accomuna è proprio la grandissima passione per la musica”, dichiarano nell’intervista ai Guappecarto’.

L’incontro con Mirjam Sambol

“La signora Mirjam Sambol Aicardi, dopo aver assistito ad un nostro concerto in Liguria, ci chiese di dare nuova vita alle composizioni del padre. Così ci ha raccontato la sua storia e ce ne siamo innamorati. Non volevamo fare un tributo a un grande nome della musica internazionale: abbiamo preferito immedesimarci e far conoscere un artista sconosciuto ai più”, ma che ha molto da offrire, sia attraverso le sue melodie sia grazie alla sua storia personale. Fino ad allora, ci confidano, “non conoscevamo Vladimir Sambol”.

Una storia avvincente la sua: costretto ad abbandonare la sua casa di Fiume, intraprese una lunga odissea che lo portò fino in Svezia, dove nacque Mirjam. Nell’intervista ai Guappecarto’, ai nostri microfoni hanno detto: “Questo disco è dedicato a quell’ “amore migrante”, che non teme barriere e si tramanda di padre in figlia”. Quindi hanno aggiunto: “Noi stessi siamo migranti: dai nostri paesi, per ragioni diverse, abbiamo raggiunto Perugia e da lì il nostro amore per la musica ci ha portato al di fuori dei confini italiani”. Il gruppo, inoltre, ha dichiarato: “Tale sentimento, in cui ci riconosciamo, è diventato la materia prima per plasmare questo nuovo disco. La storia di Mirjam e Vlado (come erano solito chiamarlo gli amici) ci ha portato ad abbandonare le nostre zone di conforto.

intervista ai Guappecarto'

Il tour

I Guappecarto’ sono figli adottivi dei cugini d’oltralpe, per questo si definiscono artisti “cosmopoliti” e “figli d’arte”. Ai nostri microfoni definiscono “fondamentale per la crescita personale e artistica” la loro permanenza in Francia. Rispetto al panorama musicale italiano, a Parigi riconoscono il centro della discografia, dove la vena artistica di ciascuno viene riconosciuta al di là delle tendenze mainstream, le quali, al contrario, appaiono oggi gettonatissime in Italia. Nell’intervista ai Guappecarto’ ci confidano: “In Francia puoi vivere facendo il cantante. Vorrei tanto fosse così anche in Italia. Vorrei vivere di sola musica. Forse è questo il mio più grande sogno nel cassetto”.

intervista ai Guappecarto'

Una carriera ultra decennale e tanti traguardi. Per i componenti del gruppo è già una grandissima soddisfazione “essere stati scoperti da un’attrice che ha collaborato con personaggi del calibro di Antonioni, Sordi, Anna Magnani, Bergman”.

Sono attualmente impegnati in un tour da Nord a Sud Italia, che li vedrà esibirsi fino al 21 dicembre per poi riprendere dopo le festività natalizie. “La più bella soddisfazione, la gratificazione più grande è vedere la gente emozionata per la nostra musica. Ci abbracciano e ci fanno i complimenti, è commovente. Da lacrime”, hanno dichiarato. “Pagano persino di più i nostri dischi”, ci hanno confidato con quel tono sincero e di immensa gratitudine.

I traguardi e i sogni nel cassetto

Tanti gli obiettivi raggiunti finora. Tra quelli indimenticabili c’è l’esibizione alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia e quella all’Avignone Festival. Non mancano neppure i concerti in importanti location francesi e italiane come il Palais de Tokio, il Palazzo Grenoble di Napoli (sede del Consolato Francese) e la Philarmonie de Paris.
Dopo aver collaborato, musicalmente, per “L’Arte della felicità” di Alessandro Rak, alcune canzoni estratte da “Rockamboles”, il loro album del 2015, sono diventate colonna sonora di “Gatta Cenerentola”, vincitore di 2 David di Donatello e Ciak d’Oro, un film sensazionale e tematicamente riflessivo, in cui la musica riveste un ruolo centralissimo.

Abbiamo chiesto ai Guappecaerto’ di condividere l’emozione vissuta di fronte a una così bella soddisfazione. In merito a questa collaborazione ci confidano: “Si è trattato di una bellissima emozione, eravamo felicissimi. Il nostro sogno però, è poter collaborare ancora di più con il mondo del cinema, in particolare scrivere da zero una canzone per un film”.