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Rula Jebreal, chi è la conduttrice e giornalista palestinese

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La Rai ha confermato la presenza di Rula Jebreal al Festival di Sanremo 2020: chi è la giornalista palestinese al centro delle polemiche?

Ci sarà anche Rula Jebreal sul palco del Festival di Sanremo 2020. La notizia è stata confermata dalla dirigenza Rai dopo un vertice nel primo pomeriggio di martedì 7 gennaio. Chi è la giornalista di origine palestinese al centro delle polemiche?

Rula Jebreal, la scelta di Amadeus

Manca ormai poco più di un mese all’inizio della 70esima edizione di Sanremo, che come sappiamo sarà condotta da Amadeus. Prima ancora di sapere chi saranno i concorrenti della prossima kermesse della musica italiana (l’ufficialità è arrivata il 6 gennaio in occasione della Lotteria Italia, compresi i nomi dei due big “a sorpresa”) è scoppiata la polemica per la presenza di Rula Jebreal al fianco di Amadeus. Il conduttore avrebbe incontrato in un noto hotel di Milano la giornalista palestinese, che avrebbe già dato il consenso per la sua partecipazione.

Sanremo 2020, chi è la giornalista palestinese

In Italia questo nome è poco conosciuto ai più, soprattutto in confronto a un’altra conduttrice come Diletta Leotta, anch’essa caldeggiata per il ruolo di co-conduttrice. Rula Jebreal, però, ha mosso i primi passi nel mondo del giornalismo proprio nel nostro Paese.

Rula ha 47 anni, è di origine israeliana ma con cittadinanza palestinese. È arrivata in Italia nel 1993 grazie ad una borsa di studio del governo italiano e si è laureata in fisioterapia a Bologna. Ha collaborato con il Resto del Carlino, con il Giornale e con La Nazione fino al 1997, quando poi è approdata in televisione su La7. A partire dal 2003 ha ottenuto la conduzione del telegiornale notturno, per poi passare a “Omnibus“. Il suo volto è diventato più noto a livello televisivo a partire dal 2007, quando è approdata ad “Annozero” di Michele Santoro. I suoi lavori più recenti sono sul canale Rainews24, dove conduce “Onda anomala“, programma incentrato sui fatti di cronaca estera. Nel 2017 è stata una delle sette donne di successo omaggiate nel documentario Seven Woman di Yvonne Sciò.