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Massimo Giletti: il ricordo del padre Emilio alla camera ardente

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È un Massimo Giletti provato dalla commozione quello recatosi alla camera ardente del padre Emilio, scomparso a 90 anni nella giornata del 4 gennaio.

È stata una giornata di dolore e commozione quella trascorsa da Massimo Giletti, recatosi a Trivero in provincia di Biella alla camera ardente del padre Emilio, scomparso all’età di 90 anni nella giornata del 4 gennaio. Emilio Giletti era il proprietario dell’azienda di filati Giletti S.p.a. e, stando a quanto raccontato dal figlio Massimo, fino all’ultimo è rimasto in fabbrica a lavorare nonostante l’età avanzata. I funerali verranno svolti lunedì 6 gennaio alle ore 12, presso la chiesa situata proprio di fronte alla fabbrica di Ponzone, frazione dei Trivero.

Morto il padre di Massimo Giletti

Intervistato dai giornalisti all’uscita dalla camera ardente, il popolare conduttore televisivo ha commentato così la scomparsa del genitore: “Il giorno prima di essere ricoverato ci eravamo sentiti al telefono. Erano le nove di sera passate. Gli ho chiesto dove fosse ‘In azienda, devo sbrigare delle cose per dei clienti’, mi ha risposto come se fosse la cosa più scontata del mondo. Mio padre era un uomo così. […] Mio padre mi ha insegnato la semplicità. Da lui ho imparato a tenere duro e ad avere le spalle larghe”.

Lo scorso 22 dicembre Emilio Giletti era stato infatti trasportato d’urgenza all’ospedale San Gaudenzio di Novara per un aneurisma che lo aveva colpito. Malgrado fosse sempre stato un uomo che godeva di buona salute le sue condizioni sono subito apparse molto critiche ai medici, fino alla morte sopraggiunta il 4 gennaio. Oltre a Massimo, Emilio Giletti lascia la moglie Giuliana e gli altri due figli Emanuele e Maurizio.

Le parole di Fabrizio Corona

Una volta diffusasi la notizia sono stati molti i colleghi del mondo dello spettacolo a stringersi attorno a Massimo Giletti per la scomparsa dell’amato padre. Tra questo anche Fabrizio Corona che sui social ha pubblicato il seguente messaggio: “Ti stimo come uomo, come giornalista, come persona, per quello che hai fatto, per quello che sei diventato e per come hai reagito allo schifo che ti hanno fatto. Sei uscito più forte e più vincente di prima perché tu sei il giornalista. Ti sono vicino e grazie per esserci stato sempre per me in silenzio e in disparte in questi difficili 9 mesi. Ti voglio veramente bene e ti porto nel cuore”.