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Sandra Milo a Domenica In: "Mi butto sotto alla macchina del Papa"

sandra milo domenica in

Sono momenti toccanti quelli che Sandra Milo ha trascorso a Domenica In: l'artista 86enne ricorda in lacrime il suo passato. 

Sandra Milo, ospite a Domenica In condotto da Mara Venier, è scoppiata in lacrime ricordando il suo passato, i processi e dopo aver visto alcune foto toccanti. Per l’artista di 86 anni il passato è stato alquanto complicato sia per i figlia, sia per la carriera professionale. Sandra, infatti, ha raccontato di un film di Federico Fellini nel quale avrebbe dovuto recitare al fianco del grande regista. “Ho mollato il cinema per stare con i miei figli – ha confessato Sandra -, ho rinunciato a fare un film con Fellini. Ho affrontato 44 processi, quasi più di Berlusconi”.

Mara Venier riconosce un tratto comune che lega le due donne: “Abbiamo entrambe un grande amore per le nostre mamme e un grandissimo amore per i nostri figli e non è stato affatto facile, come sappiamo. La nostra storia è molto simile”.

Sandra Milo a Domenica In

Sono momenti toccanti quelli che Sandra Milo ha trascorso a Domenica In nel pomeriggio del 5 gennaio: l’artista 86enne ricorda in lacrime il suo passato. Parlando della figlia maggiore, Debora, Sandra si è abbandonata a un pianto sincero. Per averla ha passato “44 processi, ho battuto Berlusconi”. “Sono l’unico caso in cui la Chiesa, dopo aver concesso la nullità delle nozze, ha rifatto il processo. Io ero già incinta del mio terzo figlio, temevo di perdere la maternità su tutti. Andai dal Cardinale Staffa, capo supremo della Cancelleria, gli dissi ‘sono disperata, appena il Papa esce mi butto sotto la sua macchina’. Allora lui, una persona meravigliosa, tolse il processo alla Sacra Rota e lo portò alla Cancelleria, che confermò la prima sentenza”.

Anche nella carriera professionale non sono mancate le difficoltà, nonostante sul set siano nate grandi amicizie. Sandra ha raccontato, però, che Vittorio Gassman è colui “che ho amato meno di tutti”. Il motivo? “Mi mollò uno schiaffone terribile. Lo fece per esigenze sceniche, ma poteva andarci più leggero. Non me lo sono mai dimenticato”.