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Dardust, nuovo album e i brani di Sanremo: "La loro forza inaspettata"

Dardust nuovo album

Per Dardust il nuovo album è "frutto di una tempesta personale". Sulle sue canzoni in gara a Sanremo 2020 ha detto: "Sono brani che creano stupore"

Con Mahmood si è fatto conoscere al grande pubblico trionfando in Italia e all’estero, ma il suo nome vanta collaborazioni importanti e brani dal successo indiscusso. E’ lui l’uomo che si cela dietro alcune delle più grandi hit nostrane degli ultimi tempi, da Fedez a Fabri Fibra, da Jovanotti ai The Giornalisti, passando per Giusy Ferreri ed Elisa, Mengoni e Luca Carboni. Ci ha fatto divertire come protagonista della seconda stagione di “Mara impara: la nuova musica”. Dario Faini, in arte Dardust, è produttore e pianista. Propone qualcosa di completamente innovativo, unendo il pianoforte all’elettronica. La sua musica è piena di adrenalina, racconta vissuti personali trasmettendo un’energia contagiosa senza tralasciare passi nostalgici e risvolti più cupi. Dardust racconta il nuovo album, “S.A.D. Storm and Drugs”, frutto di “una tempesta personale”. Ai nostri microfoni, inoltre, ha raccontato qualcosa in più sul suo percorso. L’album è l’ultimo capitolo della trilogia di Dardust inaugurata nel 2015 con “7” e portata avanti nel 2016 con “Birth” ed è una rivisitazione dell’espressione “Sturm und Drang”, il movimento culturale tedesco di fine Settecento che sprofonda negli abissi del sublime.

Dardust racconta il nuovo album

“S.A.D. Storm and Drugs”, l’album scritto a Edimburgo, è il primo progetto di musica strumentale capace di unire il mondo pianistico minimalista all’attuale immaginario elettronico di matrice Nord Europea. Il disco è un lavoro autobiografico, uno specchio capace di riflettere la sua infanzia e i momenti più delicati degli ultimi mesi. Un album capace di toccare le sfumature e le emozioni più belle della sua vita, dalle delusioni ai più gloriosi riscatti. Ai nostri microfoni ha dichiarato: “Quando ho scritto questo disco stavo vivendo la mia tempesta personale. Forse per la prima volta nella mia vita ho la sensazione di non avere più il controllo di alcune situazioni”.

E ancora: “Vivevo il senso di non avere più un tetto”, da intendersi in maniera simbolica perché “vivevo sia la chiusura di una storia importante dopo anni di convivenza sia la perdita della mia casa di famiglia, scomparsa con il terremoto nelle Marche”, la terra dove Dario è cresciuto. Con questo album, quindi, ha cercato di “entrare in questa tempesta e imparare a uscirne vivo”.

“S.A.D. Storm and Drugs”

Il titolo del nuovo album, capace di creare un immaginario unico, trae ispirazione dalla corrente tedesca dello “Sturm und Drang”. Goethe e Caspar Friedrich tra i principali esponenti. L’autore – e con lui il suo album – si apre al sublime e prosegue attraverso brani che raccontano la sua storia, dalle tempeste emotive alla volontà di scoprire nuovi territori musicali, allargando i confini del suo repertorio e genere musicale. Il disco si conclude con “Beautiful Solitude”, una sorta di riscatto finale che ben si concilia con la copertina, la quale ritrae il musicista con un pugno alzato in segno di vittoria.

Dardust nuovo album

Forse è “Prisma” il brano che meglio rappresenta la nuova luce e la rinascita di Dardust. Wolfgang Goethe, attraverso lo studio del prisma, confutò la teoria dei colori di Newton, scoprendo che i colori si formano quando due entità come luce e oscurità si incontrano. Così si conciliano le due anime dell’autore. In un momento di buio, è fondamentale trovare nuovi colori. “Quando non puoi cambiare una situazione, non ti resta che cambiare te stesso”, è il consiglio di Dario. La voglia di cambiare traspare anche nel brano in questione, con il quale Dardust si evolve e propone archeggi circolari di piano che crescono insieme ai sintetizzatori. Quindi, ha spiegato, l’ispirazione è arrivata “dalla mia passione per il minimalismo di Philip Glass e certi paesaggi impressionistici di Debussy”. Il prisma è l’oggetto magico “attraverso il quale iniziare questa ricerca dei nuovi colori che è presente in tutto il disco”.

Il piccolo Dario Faini

Era solo un bambino di Piagge, nella provincia di Ascoli Piceno, poi il grande successo: “Grazie a “Soldi” sono capitate così tante cose che fino a dicembre dello scorso anno non potevo nemmeno immaginare”. Ma chi era il piccolo Dario Faini?

A Piagge ci abitano più o meno 500 persone. David Bowie è da sempre il suo idolo. Ha assecondato e approfondito la sua passione per la musica studiando all’Istituto Musicale Gaspare Spontini di Allevi e Saturnino, con insegnanti rigidissimi. Dopo otto anni ha maturato l’idea di “evadere dal classicismo, che mi stava un po’ troppo stretto”.

Dardust nuovo album

Il suo percorso

Qualora con la musica qualcosa fosse andato storto, la sua strada forse era già segnata: diventare psicologo, un mondo verso cui ha sempre mostrato grandissimo interesse, indagando persino le implicazioni psicologiche dell’ascolto musicale. Di questi studi, aveva precedentemente dichiarato, “ho portato avanti l’approfondimento sul lato emotivo dei suoni, per come possono essere letti da me e dagli altri. Ho studiato come uno strumento o certe note possono dare certe emozioni o invece altre”.

Ai nostri microfoni ha spiegato: “Ci sono diversi Dari nella mia vita. Il processo di identificazione in vari personaggi e in varie situazioni ha caratterizzato la mia infanzia. Io periodicamente mi identificavo in figure diverse, dal capitano del treno all’astronauta, fino al domatore del circo. Ogni volta mi innamoravo di questi ruoli”, ci ha raccontato con il sorriso.

E ancora: “A un certo punto mi sono reso conto di essere allo sbando: ho iniziato a fare teatro, ma i miei pezzi non li voleva nessuno. Quindi ho deciso di studiare psicologia. Volevo tutto subito. Dopo invece è arrivato lo studio”, assiduo e minuzioso. Così “sono migliorato per la composizione e la produzione. Poi ho deciso di tornare quando anch’io ho sentito di meritarmi il palco”. Con coraggio, delicatezza e tanto lavoro personale, Dario a 38 anni è tornato a esibirsi e riscuotere un incredibile successo. Ma confida: “Non è facile ripartire, ritornare sul palco” alla vigilia dei 40 anni. “Ero consapevole sarebbe stato un percorso difficile, ma da lì si è aperto uno scenario nuovo, forse ancora non sperimentato in Italia”, ha aggiunto.

Il futuro di Dardust

Nel 2019 ha girato tutta Italia con il “Lost in space tour”. Dopo un’estate serena e colma di splendidi e meritati riconoscimenti, Dardust è pronto alla nuova avventura.

Da febbraio 2020, infatti, torna live con lo “Storm and Drugs live”, in Italia e all’estero. Ogni show sarà uno spettacolo incredibile, connubio di pura adrenalina e massima energia. Gli show, inoltre, saranno articolati in due atti. Il primo, Storm, più intimo e teatrale, capace di riprendere la poetica e l’immaginario dello Sturm und Drang settecentesco in ogni aspetto. Il secondo, Drugs, attinge alla parte più electro creando un’atmosfera rave nel finale.

I brani di Dario a Sanremo 2020

Elodie e Rancore sono i big in gara al Festival di Sanremo che hanno collaborato con Dario Faini, autore dei loro rispettivi brani. A tal proposito, sollecitato dalla nostra curiosità, ha rivelato: “Credo che la loro forza sia qualcosa di inaspettato”. Sono brani che “creano stupore, non sono lineari”. Forse, ha aggiunto, era proprio questo il “trick di Soldi”. E ancora: “Non sono brani semplici, vanno capiti”.

Tra le nuove proposte, invece, ha lavorato al fianco della band Eugenio in Via di Gioia. Sono i nuovi Mahmood? Sorridendoci ci dice: “Lo spero per loro. Eugenio in Via di Gioia, Rancore, Elodie e anche Mahmood con cui ho scritto il brano sono artisti che fanno della cura del dettaglio e della tendenza al perfezionismo la loro caratteristica. Si è trattato di un lavoro molto lungo”, ma anche “bello e costruttivo”.