La Regione Liguria si prepara a chiedere l’esclusione di Junior Cally da Sanremo 2020. Non si placano le polemiche sul caso del rapper accusato di diffondere contenuti violenti e sessisti. Lo stesso governatore Giovanni Toti ha espresso “ferma condanna nei confronti dei messaggi violenti e sessisti diffusi nella sua produzione musicale”. Il Consiglio regionale ha in seguito approvato un ordine del giorno in cui chiede alla Rai che Cally “non venga menzionato in alcun modo” durante la kermesse musicale.
Sanremo 2020: esclusione per Junior Cally
In sostituzione dell’esibizione di Junior Cally, nel documento approvato dal Consiglio regionale della Liguria viene chiesto alla Rai che: “Venga trasmesso ogni sera un messaggio chiaro, forte e univoco contro la violenza di genere e le discriminazioni sessuali”. L’ordine del giorno ha come primi firmatari il consigliere del gruppo Linea Condivisa Francesco Battistini e il capogruppo della Lega Franco Senarega.
Già durante la giornata del 20 gennaio il governatore ligure Giovanni Toti aveva criticato la prevista esibizione del rapper sul palco di Sanremo, auspicando una sua futura esclusione dalla competizione: “Come Regione Liguria, partner istituzionale del Festival, esprimiamo condanna per le sue parole e riteniamo che si debbano prendere al più presto dei provvedimenti. L’odio verso le donne non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione artistica”.
La raccolta firme online
Nel frattempo, su popolare sito di petizioni online Change.org è stata aperta una raccolta firme per l’esclusione di Junior Cally dal Festival di Sanremo. La petizione, lanciata da Carmen Cera a nome dei docenti del Liceo Scientifico Nicolò Palmieri di Termini Imerese, chiede infatti alla Rai di escludere il cantante a causa di contenuti sessisti presenti all’interno del videoclip della canzone “Strega” uscito nel 2018. Nel testo del brano – come scritto nella presentazione della raccolta firme – il rapper utilizza un linguaggio “sessista, oltraggioso e pericoloso” e nel video “si muove minacciosamente di fronte ad una ragazza legata mani e piedi ad una sedia con un sacchetto sulla testa”. In sole 24 ore la petizione ha raggiunto la cifra di 20mila firme.