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Enrico Ruggeri: "Fastidio se qualcuno dice di essersi drogato con me"

Enrico Ruggeri

Ospite seduto tra le prime file della platea di Sanremo 2020, Enrico Ruggeri si è recentemente raccontato tra carriera e vita privata.

Presente come ospite di Sanremo 2020 insieme a Bianca Guaccero, Enrico Ruggeri ha di recente rilasciato un’intervista in cui ha raccontato gli esordi della sua carriera, il suo difficile rapporto con la cocaina e con la politica non senza menzionare anche la depressione del padre.

Enrico Ruggeri tra carriera e vita privata

Riguardo la sua ex dipendenza dalla droga ha spiegato che negli anni Ottanta e Novanta a Milano era quasi impossibile non farne uso data la facilità di procurarsela e consumarla. “Un modo quasi di abbattimento delle barriere sociali“, ha affermato. Non ha negato che a distanza di anni prova fastidio che “da qualche parte ci sia un coglione che mi vede in tv e dice agli amici ‘Vedi Ruggeri, io con quello ho tirato di coca‘”.

Il cantautore milanese ha parlato anche della depressione del padre, descritto come una persona strana, che passava tutta la giornata in pigiama dilapidando il patrimonio ereditato senza mai lavorare. Proprio la sua malattia è stato un tema affrontato in diverse sue canzoni con l’obiettivo che non sia più un argomento tabù a cui non si sa come approcciarsi.

Infine una menzione anche sulla politica. Ruggeri ha affermato di non aver mai votato nonostante in molti negli anni Novanta l’avessero catalogato come artista di destra. “Venni minacciato perché avevo i dischi di Bowie. Quella sinistra così stalinista era super omofoba e quell’immaginario glam non era gradito“, ha affermato. A quei tempi, ha continuato, il prototipo del musicista doveva essere un cantautore con la barba, scarno, brutto e senza alcun senso dello show. Quello che lui ha indicato come grande limite del cantautorato italiano, ovvero quello di avere bei testi, musiche così così e spettacolo nullo.