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Sanremo 2020, la replica di Morgan: "Sono stato vittima di mobbing"

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Si è così espresso Morgan in commento a quanto accaduto venerdì 7 febbraio sul palco di Sanremo 2020: "Io vittima di mobbing".

A pochi minuti di distanza dalla conferenza di Bugo, Morgan continua a ribadire la sua versione dei fatti sull’episodio della quarta serata di Sanremo 2020 accusando anche di essere stato vittima di mobbing. In particolare si riferisce al tentativo della Mescal, la casa discografica di Bugo, di sabotarlo tramite la non accettazione delle sue partiture.

Sanremo 2020, Morgan: “Vittima di mobbing”

Ha spiegato che la colpa sarebbe di Valerio Soave, suo ex manager e attuale agente di Bugo, “che mi aveva già messo le mani addosso al primo incontro con lui“. Quanto al collega con cui si è presentato a Sanremo, l’ha definito un debole che “deve ringraziare me perché l’ho portato qui, così come io devo ringraziare lui perché ieri se n’è andato“.

Ha poi aggiunto che “Bugo avrebbe venduto sua madre per essere sul palco del Festival, io gli ho fatto un favore e poi ha fatto lo stron*o“. L’ha poi definito uno “che sfigura ogni volta che apre bocca, cosa che gli dicevano sempre anche i suoi: Devi emergere, perché lui ti sovrasta“.

Ha in seguito ribadito di essere stato violentato per settimane subendo del mobbing per cercare di sabotarlo e fare in modo che facesse un passo indietro e non partecipasse al Sanremo. Tra le azioni nei suoi confronti denuncia il fatto che gli abbiano tolto la camera d’albergo, che abbiano fatto interviste senza di lui, che gli comunicavano orari falsi e non davano i pass ai suoi collaboratori. Alcune di esse sono state giustificate da Valerio Soave nel corso di una conferenza stampa come atte a evitare qualsiasi tipo di litigio con lo staff della Mescal.