> > Coronavirus, Armani fa una donazione da 1 milione e 250 mila euro

Coronavirus, Armani fa una donazione da 1 milione e 250 mila euro

coronavirus giorgio armani

Giorgio Armani ha fatto una donazione ingente agli ospedali italiani per fronteggiare l'emergenza Coronavirus.

Giorgio Armani, a causa dell’emergenza Coronavirus in Italia, ha realizzato una grande donazione per aiutare la Protezione Civile e alcuni degli ospedali più coinvolti nell’allarme Covid-19.

Coronavirus, la donazione di Giorgio Armani

Anche Giorgio Armani è in prima fila per rispondere all’emergenza sanitaria che sta coinvolgendo il nostro Paese.

Eterno marchio che ha reso grande nel mondo il made in Italy, il gruppo Armani ha donato un milione e 250mila euro agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto dei Tumori di Milano, Spallanzani di Roma e a supporto dell’attività della Protezione Civile, impegnati a contrastare il Coronavirus.

Le donazioni di altri colossi

Si è partiti dalle mascherine donate da Xiaomi, colosso cinese degli smartphone: l’emergenza sanitaria del Coronavirus sta generando importanti gesti di solidarietà da parte di grandi aziende e di privati.

Proprio la Xiaomi, un’azienda del Paese da dove l’allarme è partito, ha voluto supportare la Protezione civile italiana. Il gesto, si legge nel comunicato stampa, “non rappresenta solo un modo per ringraziare dell’ottima accoglienza commerciale ricevuta in Italia e per donare il nostro sostegno, ma è la dimostrazione tangibile che ci sentiamo parte integrante di questo Paese. Anche la Fosun Foundation di Shanghai ha donato al Comune di Milano circa 5mila mascherine.

Dal cuore di Milano, Acquaflex ha fatto sapere al quotidiano La Repubblica che produrrà gratuitamente 20mila flaconi detergenti da destinare alla Croce Rossa e ai comuni di Rho, Cornaredo, Gaggiano e Milano. La nota casa farmaceutica AngeliniPharma ha messo a disposizione di Lombardia e Veneto (regioni più colpite dall’emergenza sanitaria) 40mila flaconi di Amuchina. Negli ultimi giorni, inoltre, sta definendo una nuova donazione alla Protezione civile.

Già a fine febbraio Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, ha ringraziato “l’Eni e la Farmac Zabban di Calderara di Reno che hanno messo a disposizione mascherine“. Anche la Canovi Coperture Srl ha donato alla Regione Emilia-Romagna 500 mascherine di tipo Ffp3, cioè quelle con protezione massima. Mentre la Industrie De Nora ha dato alla Protezione civile in comodato gratuito 4 sistemi elettrochimici per la produzione di cloro a Codogno.

Aiuti anche nel mondo della finanza. Unicredit, inoltre, ha offerto prima 500mila euro, poi un altro milione e mezzo, alla Protezione civile. L’obiettivo è quello di acquistare materiale utile a far fronte all’emergenza. Un’iniziativa simile è stata intrapresa da Intesa San Paolo e Banca Mediolanum.

L’iniziativa dei supermercati italiani

Non è mancato neppure il sostegno di Esselunga. L’azienda operante nella grande distribuzione organizzata si è messa al servizio della comunità lanciando un piano straordinario di donazioni a ospedali e istituti impegnati nell’emergenza. Tra questi, lo Spallanzani di Roma, l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e il San Matteo di Pavia. Per aiutare gli ultra 65enni (invitati a restare a casa), Esselunga ha attivato il servizio di consegna gratuita della spesa.

Anche Eurospin, altro supermercato a trazione italiana, ha fatto una donazione di 100mila euro. La cifra è stata equamente divisa tra lo Spallanzani di Roma e il Sacco di Milano.