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Richi Rossini presenta il nuovo singolo: "Vi racconto il poliamore"

Richi Rossini nuovo singolo

Richi Rossini unisce l’ossessione per la musica alla passione per la psicologia: dal 28 febbraio è disponibile il nuovo singolo, “Mariagrazia”.

Nato a Parma, Richi Rossini si appassiona alla musica sin dalla giovane età. Frequenta il corso di pianoforte del Conservatorio di Parma: incantato da Debussy e dal periodo impressionista, a 16 anni inizia a comporre le prime musiche per pianoforte. A 19 si allontana dalla sua città natale trasferendosi a Palermo, poi a Genova, città in cui vive e alla quale è particolarmente legato. È proprio nella bella terra di mare, con le sue viuzze nel cuore della Liguria, che il cantante ha scoperto un’altra grande passione: quella per la psicologia. A soli 23 anni apre un centro di formazione a Napoli e inizia a tenere corsi per scuole e università. Il 2020 per lui si apre all’insegna di nuovi progetti. Il 16 gennaio è uscito il singolo “Cecilia”, che anticipa la raccolta “Gli amori del superuomo”. Richi Rossini, come ha confidato nell’intervista esclusiva ai nostri microfoni, è entusiasta anche per il nuovo singolo, disponibile da venerdì 28 febbraio, intitolato “Mariagrazia”.

Riccardo è capace di creare una sinergia tra musica e psicologia, servendosi della prima come mezzo per trattare tematiche profonde e delicate. A 27 anni torna a Genova da dirigente: nonostante la sicurezza di un lavoro stabile, l’amore per la musica è troppo forte e imprescindibile.

Sarà proprio la musica a dare una nuova svolta alla sua vita, dando inizio a un altro capitolo della sua storia. Partirà da zero cimentandosi in una nuova avventura nei panni di tastierista in una tribute band di Rino Gaetano. Poi farà parte di un duo di cabaret musicale, ma la voglia di tornare ad esprimere sé stesso scrivendo musica e canzoni proprie si fa sentire presto. Comincia così un periodo bohemièn a Genova, dove scoprirà la musica elettronica e il poliamore. Anche su questo aspetto si concentrano le sue canzoni e i suoi studi fino al conseguimento della laurea in psicologia.

“Mariagrazia”, il nuovo singolo

Il 28 febbraio è uscito “Mariagrazia”, il nuovo singolo, un testo importante che parla d’amore in chiave originale: un sentimento al plurale del quale non si riesce a fare a meno. A tal proposito Richi Rossini ha commentato: “È una canzone autobiografica, una situazione nella quale mi trovo anch’io da ormai 9 anni. Voglio trasmettere non tanto il lato ludico, ma soprattutto le difficoltà del vivere un percorso di crescita personale: mettere in gioco la propria gelosia e il senso di possesso richiede un grande lavoro interiore.

“Mariagrazia” con la sua atmosfera evocativa, fa entrare l’ascoltatore per qualche minuto nell’universo del cantautore: brevi accenni per raccontare una relazione poliamorosa, tanto intrigante quanto difficile da gestire. Infatti, ha dichiarato lo stesso autore, con tale canzone vuole descrivere la “complessità nel riuscire a vivere le dinamiche quotidiane di questa filosofia di vita”. Tuttavia, non manca “la speranza di riuscire effettivamente a conviverci”. E ancora: “Il concetto “poli” è rappresentato anche musicalmente nel brano, con l’integrazione di diversi strumenti sia acustici che elettronici come pianoforte, quartetti d’archi, campioni da scratch e sintetizzatori”.

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Cecilia, il brano per la musica

“Cecilia” è un altro brano che anticipa la sua racconta. Il titolo trae ispirazione da Santa Cecilia: una canzone dedicata alla musica e al suo eterno amore per lei. Richi confida che la musica è per lui “un’ossessione” e non più una “semplice passione”. A sua detta è una “dipendenza scelta che ha il suo valore positivo”. La vena artistica potrebbe averla ereditata dal padre, che era un cantante di opere liriche, produttore e radiofonico, “da sempre vicino al mondo della musica”. E ancora: “A 12 anni mi ha iscritto al conservatorio di Parma, dove ho iniziato a suonare il pianoforte. Il mio studio è proseguito durante gli anni delle superiori. Per motivi personali e lavorativi ho cambiato diverse città: tutti i luoghi visitati e le atmosfere che ho vissuto hanno influenzato la mia musica”.

In “Cecilia”, oltre alla sua celebrazione della musica, non mancano i ringraziamenti alle avanguardie e alle tecnologie sviluppate negli ultimi anni, capaci di offrire nuove potenzialità nello scenario musicale. Grazie a queste innovazioni, quanto è cambiata la sua carriera? “Ci sono due risvolti”, ha tenuto a precisare. Quindi ha aggiunto: “C’è un lato non positivo. L’immagine sta sempre più prendendo piede”, diventare qualcuno, trasformarsi in un’icona, puntare sull’apparenza assume una centralità sempre crescente nella società d’oggi e persino nel mondo della musica, spiega Richi. Il cantante, infatti, ritiene che “bisogna essere un po’ dei “personaggi”. E ancora: “Se non sei sui social oggi praticamente non esisti. La tecnologia ha avuto anche questo risvolto nel mondo della musica”.

Richi Rossini nuovo singolo

Dall’altro lato, tuttavia, non mancano gli aspetti più positivi: “Molte volte si dà per scontata una possibilità meravigliosa” offerta dal più recente sviluppo tecnologico. Si tratta, ha ricordato Richi, dell’opportunità di “portare sempre con sé la musica”. Lo dice anche nel ritornello di “Cecilia”: “Ti porterò sempre con me”. E ancora: “Fino all’Ottocento eravamo nel silenzio, progressivamente la musica ha iniziato ad accompagnarci in ogni istante della nostra vita”, persino nei momenti più routinari della nostra quotidianità, per esempio “al bar o al supermercato” e ora si ha persino “la possibilità di auto-prodursela”, ha ricordato. Quindi ha commentato: “È un risvolto notevole”.

La raccolta, “Gli amori del superuomo”

“Cecilia”, “Mariagrazia” e “Lucia” sono i tre brani che anticipano la raccolta di Richi Rossini, un concept album che unisce una figura filosofica centrale all’amore per la figura femminile.

Sulla sua raccolta ha dichiarato: “Ho parlato di “amori” e non di “amore” proprio per sottolineare la capacità e possibilità di dare e ricevere amore a e da più persone in maniera consensuale. Mi sono immaginato il superuomo di Nietzsche ormai stanco dei soliti piaceri. Ho pensato in cosa questa figura avrebbe potuto trovare il proprio Eden sulla terra”. Così sono emersi tre concetti: “Nel poliamore, nella creatività e nell’alterazione della percezione della femminilità (in “Lucia”), ma anche nella musica e nelle nuove tecnologie. Arte e scienza spesso vengono visti come poli opposti”. Al contrario, anche la tecnologia è una forma di creatività che genera emozioni, ha tenuto a sottolineare lo stesso Riccardo.

Ha scelto tre nomi femminili sia per il “contesto socio-culturale” e “valorizzare il mondo femminile” sia “da un punto di vista puramente relazionale. Alcune relazioni, infatti, mi hanno ispirato”. Per lui “il ruolo della donna è fondamentale”.

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I nuovi progetti

Tra i nuovi progetti a cui Richi Rossini sta lavorando, ha dichiarato: “Ho scritto un’opera concettuale animata, un cartone animato concettuale a tema sociologico e psicologico. Ci ho messo 4 anni e sono 35 minuti di cartone animato e di musica (pianoforte ed elettronica)”.

Così facendo, Richi si è prefissato l’obiettivo di “intercettare qualche discografico che vuole finire nei libri di storia dell’arte contemporanea”. Quindi ha confidato: “Se riuscissi a portare a termine questo progetto, sarebbe la realizzazione del sogno più grande della mia vita”.

L’interesse per la psicologia e l’amore per Genova

Richi Rossini ha grande interesse e passione anche per il mondo interiore (e la laurea in psicologia, insieme ai molti porgetti portati avanti in tale ambito, ne sono la conferma). Come coniuga le due attività e come rende terapeutica la musica? “La musica da sempre può essere usata per fare pedagogia e formazione. Ce n’è sempre più bisogno. Spesso la musica in Italia viene considerata come una forma di intrattenimento, al contrario ritengo che possa essere uno strumento formidabile, è la sua risposta. Quindi ha aggiunto: Scrivere richiede una grande responsabilità. Le parole, anche se dovessero arrivare a poche persone, possono condizionare”. Per questo motivo: “Presto grande attenzione a quello che scrivo, anche quando si tratta di concetti forti”.

Parma , Palermo, Napoli, Milano e Genova sono alcune delle città in cui il cantante ha trascorso alcuni momenti della sua vita. Ogni luogo rappresenta una tappa importante del suo percorso personale, oltre che professionale. Ma qual è la città a cui è più legato? A tal proposito, ci ha spiegato:Genova è la città che mi ha più stupito. Mi ha adottato: mi ha affascinato dalla prima volta che ci ho messo piede e giorno dopo giorno continua a farlo”, influenzando anche la sua musica e le sue canzoni. Il motivo, per lui, in parte è legato allo stesso territorio, alla conformazione geografica che connota il capoluogo ligure, nel quale ci si perde tra i suoi vicoli. Riccardo, infatti, ha confidato di non voler lasciare “il centro storico, dove vivo”.