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Pino Scotto, il nuovo album: "Una denuncia contro ignoranza ed egoismo"

Pino Scotto nuovo album

Il 27 marzo Pino Scotto ha pubblicato il nuovo album, "Dog Eat Dog". Con l'anima rock e un disco "diverso dai precedenti", descrive la società d'oggi.

Rocker, personaggio eclettico e rivoluzionario, Pino Scotto ha presentato al grande pubblico, in forma digitale, il suo nuovo album, “Dog Eat Dog”. Non perde l’anima rock, facendo tesoro dei gusti più disparati e lasciandosi andare in sapienti sperimentazioni. Ha proposto 11 inediti e la cover di “Don’t Be Looking Back”, brano dei Vanadium. Nella sua musica c’è la rabbia, un grido di denuncia verso una società che dovrebbe progredire e che, al contrario, sembra avvicinarsi sempre più all’orlo del baratro. A denunciare la realtà nella quale oggi ci troviamo a vivere è proprio Pino Scotto, che a modo suo racconta i tempi bui in cui siamo irrimediabilmente immersi, contraddistinti da egoismo, elogio dell’apparenza e diffusa superficialità. Con i suoi brani e i suoi sound rock, Pino Scotto propone sfide sociali e umane. “Voglio che ogni nuovo album che scrivo sia diverso dai precedenti. Mi piace sperimentare, ma sempre mantenendo un sound coerente, quello che mi contraddistingue ormai da anni. Il titolo si riferisce alle piccole battaglie sociali che ogni giorno scoppiano inutilmente”, ha spiegato.

Con le sue canzoni, cariche di adrenalina e di un ritmo esplosivo, invita a non perdere tempo, a godere anche delle cose più piccole, uniche e preziose. La naturale caducità umana ci rende imperfetti, non infiniti: i momenti più delicati che stiamo affrontando ne sono la conferma, far tesoro di ogni attimo significa assaporare la vita e coglierne la profonda bellezza.

Con un telefono abbiamo travalicato ogni distanza e, restando a casa, abbiamo parlato dei suoi progetti e delle sensazioni più contrastanti vissute nelle ultime settimane. Nell’intervista è trapelato un messaggio chiaro e diretto, con il quale Pino Scotto ha espresso il suo giudizio e i suoi sentimenti.

Pino Scotto presenta il nuovo album

Pino Scotto rappresenta l’icona più importante del rock nazionale. Carismatico e grintoso, propone ritmi travolgenti e una voce graffiante. La sua carriera ha ufficialmente inizio al termine degli anni Settanta e venerdì 27 marzo 2020 ha pubblicato un nuovo album “Dog Eat Dog”.

“È un album nato in totale libertà, senza schemi. Ho ripercorso tutto il panorama rock, dagli anni Settanta a oggi, con influenze che arrivano dal blues e dal jazz. Ho ripulito la mente: ogni cosa che pensavo la registravo, per poi eseguire un lavoro di scrematura”.

Pino Scotto nuovo album

A storie personali e parole speciali, come la canzone dedicata al figlio e all’ineguagliabile emozione di diventare padre, unisce un’attenta critica sociale, denunciando superficialità, apparenza ed egoismo dei nostri giorni. Alla luce dell’emergenza sanitaria del Coronavirus, abbiamo riscoperto un po’ più di altruismo? Abbiamo capito l’importanza di un gesto gentile, la pienezza che si ottiene aiutando il prossimo?

Dall’alto della sua esperienza, Pino Scotto ha risposto: “Nei miei settant’anni ho solo visto un peggioramento della razza umana. Ancora oggi purtroppo siamo il Paese più ignorante del mondo“. Per lui, è proprio “l’ignoranza il problema più grosso”, contro il quale, almeno per il momento, pare non ci sia un rimedio. E ancora: “Ho visto la decadenza. Il potere sembra che voglia distruggere l’arte, che ha sempre contraddistinto l’Italia e che il nostro Paese ha insegnato al mondo. Cucina, scrittura, scultura, pittura, lirica: pare sia stato messo in atto una sorta di gioco volto a distruggere l’arte”. Il motivo per lui è molto chiaro e lo ha espresso senza mezzi termini: L’arte fa riflettere e prova emozioni. Coloro che sono al potere ne hanno paura. L’obiettivo è formare nuove generazioni che non sanno riflettere. Lo scopo è stato pienamente raggiunto, ma speriamo in qualche futuro rimedio: la speranza è l’ultima a morire”.

Pino Scotto nuovo album

L’emergenza Coronavirus e l’attualità delle sue canzoni

Cerchiamo di vivere la vita in modo sano e onesto. A volte dovremmo pensare al fatto che siamo qui solo di passaggio”, è il suo messaggio. L’idea, infatti, è chiaramente espressa in “Don’t Waste Your Time”, brano che ha anticipato il disco ed è uscito il 13 marzo scorso.

Dalla pandemia in atto cosa potremmo imparare? “La razza umana non ha memoria, soprattutto sulle tragedie e le cose più importanti. Spero riusciremo a riflettere e avere la consapevolezza che prima non si stava poi così male”, è il suo giudizio. “Ora l’importante è che questa situazione si risolva quanto prima. Il Paese ne ha bisogno, ha paura“, eppure in tanti pare non abbiano ancora compreso in toto la gravità del problema.

Il rock d’oggi

Si è persa l’anima, l’albero ha perso le sue radici: il rock delle sue origini, quello più puro, non c’è più”, ha commentato. Così è iniziata “la decadenza dei sentimenti”. In passato, “il rock ha scatenato delle vibrazioni nei popoli, aiutandoci ad affrontare momenti importanti. Dai primi anni Novanta, al contrario, è iniziata la decadenza”.

Sulla musica in voga negli ultimi tempi, ha aggiunto: “Siamo arrivati alla trap: peggio di così penso sia impossibile. I grandi maestri del rock, quelli che hanno fatto la storia del genere, sicuramente non se lo sarebbero mai aspettati. Neppure nel peggiore degli incubi lo avrebbero immaginato”. Lui stesso, tra sorrisi e risate, ha commentato: “Io, se lo avessi saputo, mi sarei suicidato prima”.

Gli altri progetti

Ad aprile sarebbe dovuto iniziare il tour di Pino Scotto, ma per l’emergenza sanitaria è stato costretto a rimandarlo. Lui intanto è in trepidante attesa di scatenarsi con i suoi fan a ritmo di rock.

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Nel 2018, inoltre, è stato impegnato come attore, vincendo un premio come miglior pitch al Milano Trailer Film Fest. Sull’esperienza vissuta, ha raccontato: “Gli attori sono altri, ma questo rock-horror mi ha fatto davvero divertire. Mi è piaciuto veramente tanto. Anche quello fa parte del rock’n’roll”. Quindi ha aggiunto: L’arte è una cosa stupenda: letteratura, pittura, scultura e musica. Non devi conoscere necessariamente l’autore di un quadro, secondo me. Basta guardarlo e se è capace di trasmettere qualcosa ha già raggiunto il suo fine. Non bisogna partire prevenuti. Lo stesso vale per la musica. Ai ragazzi dico: ascoltate tutto, dalla classica al jazz, dal blues al metal. Solo poi potrete decidere cosa vi piace”, in modo tale da arricchire il proprio bagaglio culturale e ottenere una più solida formazione.

La nostra chiacchierata si è conclusa con un messaggio alle nuove generazioni che vogliono approcciarsi alla musica: Ragazzi, torniamo al blues e riscriviamo la storia da capo. Possiamo farlo anche noi italiani: abbiamo cantanti e musicisti bravissimi”.