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Coronavirus, Irene Fornaciari: "La resilienza degli italiani è sconfinata"

Irene Fornaciari

Nell'intervista rilasciata a Notizie.it, Irene Fornaciari racconta la sua vita: dagli attacchi di panico al rapporto con papà Zucchero fino all'attuale emergenza Coronavirus.

Irene Fornaciari, figlia d’arte, ci ha parlato dei suoi progetti futuri, tra nuovo album e un futuro live, del papà e dei suoi problemi con gli attacchi di panico, non dimenticandosi dell’emergenza che sta vivendo tutto il mondo, il Coronavirus. Proprio sul Covid-19, Irene ha deciso di rivolgere un messaggio a tutti gli italiani: “La nostra resilienza è sconfinata e ci darà delle risorse che nemmeno pensiamo di avere”.

Chi è Irene Fornaciari?

Bella domanda! In realtà devo ancora capire chi sono e sono sicura che non smetterò mai di pormi questa domanda, credo che ognuno di noi sia in continua evoluzione: il mondo cambia, le persone cambiano solo gli ottusi rimangono sempre fedeli a se stessi. Ci sono però dei punti saldi nella mia vita che non cambieranno mai e cioè il fatto di rimanere una persona con i piedi per terra e semplice. L’umiltà e la sincerità sono per me valori importantissimi che spero di non perdere mai.

A febbraio hai partecipato a Sanremo 2020 come inviata per “Vieni da me”. In futuro ti piacerebbe fare qualcosa in tv?

È stata una bellissima esperienza che mi ha messo alla prova. Mi piace sempre mettermi in gioco e avere nuovi stimoli che mi diano entusiasmo e che mi facciano uscire dalle mie comfort zone! È stato bello vivere Sanremo sotto un’altra prospettiva. Ho sentito sempre il calore delle persone come se fossi in gara, ma allo stesso tempo vivevo tutto con molta meno ansia non dovendomi esibire. La televisione mi affascina quindi non escluderei di fare qualcos’altro in tv purché abbia sempre come tema principale la musica.

irene fornaciari vieni da me

L’ultima tua partecipazione a Sanremo risale al 2016. Ti piacerebbe calcare nuovamente l’Ariston?

Ovviamente sì! Sanremo è la più grande e bella vetrina per un cantante. È la meta a cui tutti noi aspiriamo per poter promuovere un lavoro su cui solitamente si lavora per un anno intero e che coinvolge non solo l’artista, ma tutto il proprio team. La cosa importante per me è presentarmi quando sento di avere una canzone giusta che mi rappresenta al 100% perché è l’unico modo per poterla difendere in quel vortice frenetico.

irene fornaciari sanremo

Quali sono i progetti a cui stai lavorando in questo momento?

Sto scrivendo nuove canzoni, ho tante idee e sicuramente posso dire che le sonorità del nuovo disco sono molto diverse da quelle del passato. Sto usando molta più elettronica mixata con un organico potente. Mi sono riavvicinata a quello che è il mio amore fin da quando ero piccola; nelle mie nuove canzoni ci sono quindi molte venature soul. Adesso mi sento molto più libera nella scrittura e sarà per via dell’età. So bene cosa voglio ma soprattutto cosa non voglio.

Tra i progetti futuri ci sarà un live tour?

Sicuramente! Il live è per me la realtà più bella dove posso esprimermi. Il contatto con il pubblico per me è fondamentale; diciamo che dà il senso a ciò per cui lavoriamo con tanta passione. Senza il pubblico e senza le emozioni forti che si condividono durante un live verrebbe a mancare il fuoco, la motivazione principale e le canzoni non avrebbero vita.

Hai rivelato di soffrire di attacchi di panico. Come l’hai superato e cosa ti senti di consigliare a chi ne soffre?

Li ho superati grazie alla mia famiglia che mi è stata vicino e grazie alla mia forza interiore decidendo di mettermi a nudo. Senza vergognarmi ho parlato loro dei miei problemi. Anche gli amici mi hanno aiutata tanto standomi vicina ma senza essere troppo entranti. Questo è stato il primo step che mi ha permesso di incominciare a liberarmi e di sentirmi un pò meno sbagliata.
Dopodiché il grande salto c’è stato quando ho riconosciuto il fatto di aver bisogno di un aiuto più forte e professionale e mi sono rivolta ad una psicoterapeuta.

Mi ha aiutato a riappropriarmi della mia personalità, perché ero arrivata al punto di non riconoscere più se mi piaceva un colore piuttosto che un altro mettendo in dubbio tutto. Inoltre ho incominciato a guardare le cose da altre angolazioni e quindi come per magia ho visto “montagne diventare colline in fiore!”. Mi sento di consigliare alle persone che ne soffrono di fare il mio stesso percorso senza però aspettare troppo come purtroppo ho fatto io. Sarei potuta stare meglio molto prima, ma sono anche convinta che ogni cosa arrivi nel momento opportuno; probabilmente bisogna toccare il fondo per capire quando è il momento giusto per farsi aiutare.

Che rapporto hai con tuo padre e cosa hai preso da lui?

Posso dire oggi di avere un rapporto bello fatto di complicità e confidenza. Però come tutti i rapporti padre/figlia abbiamo avuto anche noi i nostri screzi, soprattutto perché abbiamo molte sfaccettature caratteriali in comune, soprattutto nell’essere tutti e due molto testardi e permalosi. Da lui oltre questo ho preso l’amore e il rispetto per la musica e la consapevolezza che da niente non nasce niente. Siamo tutti e due dei gran lavoratori!

zucchero e irene

L’Italia sta attraversando un periodo delicato per via del Coronavirus. Quale messaggio senti di rivolgere agli italiani in questo momento così doloroso per l’intero paese?

Il momento che stiamo vivendo ci sta veramente mettendo a dura prova. Penso alle persone che purtroppo non ce l’hanno fatta, ai parenti che hanno avuto queste perdite e provo un dolore immenso. Penso ai problemi che subirà l’economia: nulla sarà più come prima. Quello che mi sento di dire con molta umiltà è che la nostra resilienza è sconfinata e ci darà delle risorse che nemmeno pensiamo di avere. Vorrei chiedere a tutti di manifestare quella solidarietà che noi Italiani riusciamo ad avere e di farci forza l’uno con l’altro. Questa esperienza ci farà capire quali sono le cose veramente importanti e spero che questo schiaffo possa rieducare l’umanità che da troppo tempo vive una vita frenetica e individualista. Traiamo da questo bruttissimo momento tutto ciò che di positivo c’è. Fermiamoci e riflettiamo: ascoltiamoci, guardiamoci dentro e cerchiamo di diventare tutti persone migliori.

I tuoi colleghi hanno fatto varie iniziative, sia di crowdfunding sia per intrattenere i vari fan a casa attraverso i social. Cosa ne pensi?

Io purtroppo ho un rapporto conflittuale con i social. Sono stata sempre una persona riservata e credo che se ne stia facendo un uso spropositato mettendo in bella vista h24 la propria vita privata che appunto dovrebbe rimanere tale. Però ho capito anche che, se usati con intelligenza possono essere un mezzo buono e giusto per sentirsi più vicini, farsi compagnia, perché no promuovere il proprio lavoro, ma soprattutto regalare emozioni, come ad esempio intrattenere in questo momento le persone che devono stare a casa, e creare iniziative utili sfruttando la propria popolarità. Per esempio, Fedez e Chiara Ferragni sono riusciti a fare un piccolo miracolo.