> > Coronavirus, il futuro del cinema è nel drive-in anche in Italia?

Coronavirus, il futuro del cinema è nel drive-in anche in Italia?

drivein

A causa del Coronavirus il cinema potrebbe tornare a essere goduto dalle persone solo nei drive-in, come negli anni '60.

A causa dell’emergenza Coronavirus molti eventi sono stati annullati o rimandati e lo stesso vale per i film la cui uscita era prevista proprio per i mesi di massima allerta. Il drive-in, che consentiva agli spettatori di poter assistere alle proiezioni di film direttamente dalla loro auto, sembrano essere una delle possibili soluzioni per risollevare l’industria cinematografica.

Coronavirus: i drive-in

Uno dei settori in perdita a causa dell’emergenza Coronavirus – così come purtroppo moltissimi altri – è l’industria cinematografica. Per rispettare le distanze di sicurezza ed evitare nuovi contagi è praticamente impossibile stare al chiuso, in tanti, e assistere a una proiezione cinematografica. Negli anni ’60 però, sull’onda del successo dei primi cinema all’aperto americani, anche in Italia e nel resto del mondo si sono diffusi i prive drive-in. Oggi questo tipo di “cinema” sembra l’unica soluzione possibile per risollevare un po’ l’industria cinematografica, perché consentirebbe alle persone di poter assistere agli spettacoli in programma all’aperto, direttamente dalla propria auto.

Negli Stati Uniti (e in particolare in Texas) c’è già chi sta pensando di riproporre la formula del Drive-in per consentire alle persone di poter guardare un film assieme. Lo stesso, a quanto pare, sarebbe nei progetti futuri anche per Bologna, dove il cinema in piazza è una delle attrattive dell’estate cittadina. Il direttore della Cineteca di Bologna, Gianluca Farinelli, a tal proposito ha menzionato proprio il Drive-in per far fronte all’emergenza Coronavirus: “Pensiamo senza sosta a una formula per mantenere in piedi un qualcosa che sia vedere assieme un film. Tra le ipotesi, quella su cui stiamo ragionando di più è il drive-in. Sembrerebbe la posposta in grado di garantire più sicurezza, ed è un’idea in un percorso lunghissimo”, ha ammesso.