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Giorgio Pasotti dedica Abbi fede alla zia morta per coronavirus

Giorgio Pasotti Abbi fede zia

Giorgio Pasotti ha dedicato il film Abbi fede alla zia, morta per coronavirus a Bergamo e trasportata dall'Esercito in un'altra città.

Durante la conferenza stampa di presentazione di ‘Abbi Fede’, il film diretto e interpretato da Giorgio Pasotti disponibile su RaiPlay da giovedì 11 giugno, il regista ha spiegato di aver dedicato la pellicola alla zia, morta per coronavirus e trasportata sui mezzi militari da Bergamo durante il picco dell’epidemia, quando la pienezza dei forni crematori della provincia aveva costretto a portare le bare altrove.

Giorgio Pasotti dedica Abbi fede alla zia

Pasotti ha raccontato di aver vissuto il lockdown fisicamente a Roma ma mentalmente a Bergamo, la città di cui è originario e dove vivono alcuni parenti ed amici. Tra questi la zia, tragicamente scomparsa dopo essere stata contagiata dall’infezione. Questo il drammatico racconto della sua situazione: “Morta da sola in ospedale, caricata e trasportata con i mezzi militari in un luogo di cui mio cugino non ha saputo nulla per giorni“.

Ha quindi voluto dedicate il film a lei e a tutti i suoi conterranei che hanno affrontato la perdita di una persona cara con dignità e riservatezza, senza perdersi in lacrime ma arrotolandosi le maniche per andare avanti. “Questo mi ha molto commosso e reso fiero di essere figlio di quella terra“, ha concluso.

Il film

Oggetto della pellicola sono le vicende di un sacerdote, padre Ivan e di Adamo, un criminale psicopatico che non ha alcuna intenzione di tornare sulla retta via. Più in generale il tema è quello della lotta tra bene e male e di come spesso possano coesistere. Pasotti ha spiegato anche che vorrebbe far percepire la sua creazione come un film sulla fede. Pur essendo poco praticante, ha infatti affermato di avere “una profonda fiducia in quello che possiamo definire Dio o natura”. E infine che: “Uscendo da questo periodo così complicato è importante tornare a credere in qualcosa, anche avere fiducia nel prossimo“.