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Carlo Mey Famularo presenta "Soul Cafè": "Impariamo ad assaporare il tempo"

Carlo Mey Famularo Soul Cafè

Dal 1996 è la voce maschile della sigla di “Un posto al sole” e il 22 giugno è uscito il nuovo singolo di Carlo Mey Famularo, “Soul Cafè”.

Torna Carlo Mey Famularo con un nuovo singolo, “Soul Cafè”. Una canzone che mescola atmosfere cubane e partenopee, mettendo in luce le analogie tra Napoli e Cuba (entrambe segnate dalla dominazione spagnola), accomunate anche dalla sacra tradizione del caffè, che nelle due realtà è un vero e proprio rituale, e simili anche per l’animo passionale e solare, espansivo e travolgente, fatto di principi inalienabili e tradizioni ineliminabili. Nell’intervista esclusiva, Carlo Mey Famularo ha descritto “Soul Cafè” e l’amore per Napoli, ha ripercorso il successo di “Un posto al sole” e parlato dei futuri progetti.

Il brano paragona la passione per la “magica” bevanda a quella che si può provare per la donna amata. “Prima si avverte il profumo, che inebria e attrae, poi arriva la passione e il calore, come quello di una storia d’amore. Infine la freddezza, simile a quella di un rapporto che volge alla fine”, ha spiegato l’artista.

“Quando canto “Come è buono stu cafe’, nera la notte insieme a te, accendi il fuoco che non c’è” voglio porre sullo stesso piano il nero del caffè, il nero della notte, il fuoco di una notte d’amore e una tazzina di caffè bollente. Attraverso il cibo e le bevande la donna riesce ad accendere desideri, passioni, delusioni e amore in un uomo”, ha aggiunto.

Carlo Mey Famularo, “Soul Cafè”

“Durante il lockdown ho capito che l’uomo deve ricominciare a prendersi del tempo”. Quel tempo che tutti acclamiamo e che lamentiamo con ansia, presi e persi nella frenesia della nostra routine. Quel tempo prezioso che troppo spesso diamo per scontato e che forse, come sottolineato da Carlo Mey Famularo, abbiamo riscoperto durante il prolungato lockdown. Forse è stata l’emergenza sanitaria a farci riscoprire la bellezza di attimi irripetibili e speciali. Su questo sfondo si sviluppa la riflessione del cantante napoletano, dai cui pensieri prende forma il suo nuovo singolo, “Soul Cafè”.

“Una volta si dedicava del tempo per il corteggiamento della donna amata. Una volta il rito del caffè era qualcosa che meritava del tempo. Ora, al contrario, le capsule rendono tutto più rapido e smart. Dovremmo riassaporare la bellezza dei piccoli gesti: la macchinetta del caffè che ti permette di contemplarlo goccia dopo goccia, con il suo aroma intenso che invade l’intera stanza. Anche la donna, con la sua presenza, dà pienezza ed è simbolo di amore”. Per Carlo Mey Famularo, il lockdown è stato una rovina, ma “ci ha permesso di capire che il tempo è il bene più prezioso che l’essere umano possiede. “Con la sua costante velocità, l’uomo rischia di danneggiare il pianeta”, ha aggiunto. Per lui la pazienza con cui si prepara un buon caffè è paragonabile all’intensità di un corteggiamento. Sono due atti d’amore. Tuttavia, “oggi i rapporti vengono consumati in maniera veloce, proprio come quando beviamo una tazza di caffè preparata con una capsula”. E proprio parlando della preziosa ritualità del caffè ha ribadito il suo attaccamento a Napoli.

Carlo Mey Famularo Soul Cafè

Il suo “posto al sole”

Carlo Famularo è un cantautore napoletano noto non solo per i suoi singoli: in molti, infatti, riconosceranno subito il timbro della sua voce e le melodie della sua musica. È lui l’interprete maschile della sigla di “Un posto al sole”, celebre soap-opera italiana la cui avventura ha avuto inizio nel 1996.

Carlo Mey Famularo Soul Cafè

Sulla collaborazione intrapresa ha spiegato: “Un record mondiale. Non esiste una voce maschile che, dopo 25 anni, sia ancora contemporaneo, realizzando la sigla di una soap-opera che prosegue dal 1996″. L’esperienza è stata una bella vetrina per Carlo, che così si è fatto conoscere per la sua voce intensa e potente. “La cosa più carina è che la prima puntata è stata mandata in onda il giorno del mio compleanno. Era il 21 ottobre 1996″.

Ma qual è il posto al sole di Carlo Mey Famularo? Esiste un luogo magnifico, quasi perfetto e idilliaco, nel quale gli piace rifugiarsi? “Pantelleria”, ha detto senza dubbi. Quindi, nel corso dell’intervista, ha aggiunto: “I miei nonni provenivano da Pantelleria. Vorrei sempre stare vicino al mare, ne sono un appassionato. Ora vivo a Milano: sento molto la mancanza del mare, ma ammiro lo stile di vita della città meneghina”.

I progetti e l’impegno per il sociale

“Soul Cafè” rientra in un progetto più vasto. “Il singolo farà parte di “Cuba Cafè”, il nuovo album in uscita a fine 2020″.

Quindi ha tenuto a sottolineare: “Sono testimonial, con grande orgoglio, dell’associazione “Emergenza musica”: il ricavato del mio progetto sarà utile per poter organizzare alcuni concerti in paesi del mondo in cui le persone non hanno le possibilità per comprarsi un biglietto. Canteremo e suoneremo in Ruanda e Angola, per esempio”. Un bel gesto di solidarietà per “portare cultura anche nei paesi più poveri del pianeta”. Per Carlo, che con l’amico imprenditore Mauro Gallo sta portando avanti il progetto, “la cultura può rivelarsi lo strumento migliore per ottenere libertà”, intellettuale e personale.