> > Mistura Pura, "The Blue Bus": "Un album alla scoperta della bellezza"

Mistura Pura, "The Blue Bus": "Un album alla scoperta della bellezza"

Mistura Pura The Blue Bus

Nell'intervista esclusiva, la dj Mistura Pura ha presentato il nuovo album: "Bisogna riscoprire la lentezza della natura e assaporarne la bellezza".

Amante della natura e della bellezza più genuina: Mistura Pura unisce la sua adrenalinica passione musicale alla cura delicata verso tutto ciò che c’è nel mondo. Nell’intervista esclusiva, Mistura Pura, il nome d’arte di Federica Grappasonni, ha raccontato il nuovo progetto, “The Blue Bus”, una perfetta miscela di sound variegati in cui convivono jazzfunk, jazz e latin jazz, l’Afrobeat del funk fino a tessiture downtempo, trip hop, illbient, house, techno e minimal tech. Per la realizzazione dell’album hanno partecipato stimati musicisti provenienti da varie parti del mondo. A rendere ancora più originale il disco è la location in cui è stato interamente registrato. Si tratta di un bus degli anni Settanta, dal quale prende il nome il titolo dell’album. Il mezzo è stato abbandonato da una coppia di turisti tedeschi nelle campagne di Serranova, nel brindisino. L’esperienza è un’immersione totalizzante nella Natura, con la quale Federica ripercorre il suo vissuto personale e intraprende un viaggio musicale alla riscoperta dell’autenticità del mondo che diventa melodia.

La delicatezza della sua musica si unisce alla grinta del suo animo. La sua sensibilità si concilia con la purezza delle sue sonorità. “Faccio musica allo scopo di soddisfare il mio desiderio di Bellezza che è per me sempre generata
dall’incontro tra culture diverse, ognuna alla ricerca della verità”, spiega Federica.

Mistura Pura, “The Blue Bus”

Un disco che prende le mosse su un bus degli anni ‘70 abbandonato da una coppia di turisti tedeschi nelle campagne di Serranova, in provincia di Brindisi. Ed è proprio nel cuore della natura che i pensieri di Federica Grappasonni – in arte Mistura Pura – diventano musica: nell’intervista esclusiva, la produttrice e dj ci ha raccontato del suo nuovo album, “The Blue Bus”. Un’immersione totalizzante nella Natura ha dato vita a 12 tracce dalle melodie originali e variopinte.

Il nuovo progetto di Mistura Pura rievoca ricordi personali, riflessioni sulla bellezza della vita e attenzione per il sociale. Lontana dalla sua terra per trent’anni, divisa tra l’America e Milano, torna a casa nel 2016. Restano indelebili i terribili attimi in cui la terra sotto i piedi tremava e tutto sembrava essere perduto. Molti affetti sono stati strappati, i beni più cari andati perduti. Si è rimessa in gioco in Puglia: “Da anni mi reco spesso tra Ostuni e Torre Guaceto”, contemplando le bellezze di un “paesaggio strepitoso”.

È lì che ha trovato “un’azienda agricola nata dalle ceneri di un’area personale di una coppia di induisti tedeschi. Negli anni Settanta arrivarono nell’entroterra pugliese, nella Riserva di Torre Guaceto”. Nel cuore della natura, ispirati dal verde della campagna e dall’ambiente cristallino, “architettarono dimensioni hippie. In quest’area naturalistica mi sono imbattuta in quello che definisco un “tempio”. Un bus degli anni Settanta tenuto benissimo”. Quindi ha confidato: “Mi ha dato un senso di pace. Per diverso tempo ho avuto persino paura di stare in casa. Vedevo ancora le pareti muoversi”. Quell’ambiente, invece, “è di una bellezza disarmante. Ci sono ulivi, piante, medicinali, una factory bio all’interno della Riserva, tra la campagna e il mare”. “Quando vivi sulla tua pelle gli effetti della ribellione della natura, ti viene il desiderio di evadere. Ho sempre vissuto in grandi città, tra Roma, Milano e Bologna. Ma in ogni luogo ho cercato la natura, che fosse un po’ di vegetazione o dell’acqua. Gli elementi naturali sono essenziali per me, forse persino terapeutici. Cullano con la loro forza e allietano con la loro dolcezza.

La scoperta di quel bus si è rivelata un’opportunità importante per Federica. Infatti, ha così riscoperto sé stessa. “Appena ho visto quel bus me ne sono innamorata. Lì mi sono voluta fermare per un anno e mezzo. Nel bus ho allestito lo studio di registrazione”. Ha spiegato la sua collaborazione con il Centro di Aggregazione Giovanile di Brindisi, struttura confiscata alla criminalità organizzata, in cui si tengono attività ricreative per i giovani, “che costituiscono il nostro futuro”. “Marco Lovato è il mio responsabile dello studio di registrazione: ho avuto la fortuna di incontrarlo e lavorare con lui per definire il messaggio dei brani. I musicisti non si conoscono fra loro. C’è chi arriva da Porto Rico e chi dalla Virginia: sentirli suonare mi emoziona. A ognuno di loro ho dato la possibilità di esprimersi. Così ho arricchito le mie tracce e celebrato l’immortalità dell’arte“, ha aggiunto. “The Blue Bus” è un “disco sentito”.

Mistura Pura The Blue Bus

L’amore per la natura

Un disco bello e interessante, capace di spaziare tra sfumature differenti e temi importanti, in grado anche di creare un connubio con la natura e soddisfare un delicato desiderio di bellezza. L’album è un’attenta riflessione sull’esigenza di ristabilire un rapporto solidale e sereno tra uomo e natura, ritrovando un equilibrio perduto.

Sul suo legame con la natura, ha dichiarato: Abbiamo fatto ammalare la terra. L’emergenza coronavirus che ancora dobbiamo affrontare è una delle prove. L’uomo è stato in grado di distruggere ecosistemi millenari. I desideri dell’uomo cambiano velocemente, ma il nostro pianeta per rigenerarsi ha bisogno di tempo. Bisogna rispettare la lentezza della natura e interrompere la frenesia che caratterizza la nostra quotidianità. Riscoprire la lentezza non significa regredire, ma tornare ad assaporare la bellezza. Bisognerebbe ricominciare proprio dalla natura. Realizzando il mio disco sono tornata sui banchi di scuola. Ho pensato ai romantici inglesi e ai trascendentalisti americani, che in un linguaggio moderno mandano messaggi dei quali dovremmo fare tesoro”.

Mistura Pura The Blue Bus

Non nasconde l’esigenza di “celebrare la bellezza” e ricorda che: “La bellezza consola il genere umano e lo eleva alla verità”. Quindi ha aggiunto: “La natura dev’essere rispettata. Valorizzo la vera paesanità e l’artigianlità. Per la natura ci vuole devozione. Voglio rendere la mia musica contemplazione e “The Blue Bus” è una storia contemplativa. Non voglio limitarmi a seguire la moda: le mie musiche devono essere contestualizzate e associate all’attualità, come faccio in “Nigerian Girl”, in cui affronto il delicato tema della prostituzione da parte di donne africane rese oggetto di macabri affari”.

Fiera del percorso costruito finora, Federica si prepara a tornare live: la prossima serata sarà l’8 settembre.