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Raz Degan sul Coronavirus: "Non fatevi prendere in giro"

Raz Degan

Scoppia la polemica per le parole scritte da Raz Degan sul Coronavirus, sui social network.

Tutti parlano di Coronavirus, che per ovvi motivi è diventato uno degli argomenti di cui si parla maggiormente, soprattutto sui social network e per questo anche Raz Degan ha deciso di parlarne. Il modello ha condiviso un documento informativo sul funzionamento del test sierologico, creando molto allarmismo. Degan ha un forte seguito, per cui dovrebbe valutare bene le notizie prima di pubblicarle. “Non fatevi prendere in giro” ha scritto l’attore, dopo aver condiviso questa notizia per mettere in guardia dall’utilizzo dei test.

Raz Degan sul Coronavirus

Secondo Raz Degan gli italiani sono troppo creduloni, condividendo questo post in cui viene spiegato che ci sono 7 coronavirus che potrebbero contagiare l’uomo e che i test potrebbero rilevarne uno qualsiasi, compresi i primi quattro che sono dei raffreddori comuni. Le persone hanno iniziato subito a commentare questo post, definendolo complottista, e lo hanno criticato e attaccato in tutti i modi. Molte donne hanno scritto che lo apprezzavano, che era bellissimo, che si incantavano a guardarlo, ma che ora non merita più di avere tutto questo seguito. L’attore è stato davvero attaccato in tutti i modi per questo post falso che ha condiviso e alla fine ha dovuto scusarsi.

Ieri mattina vedevo bambini che entravano nella scuola, tutti con la mascherina, tutti a distanza di sicurezza, non un sorriso, e non potevano neanche toccare il mondo che li circondava. Ho provato rabbia, perché la vita di questi bambini adesso si sta rovinando sul serio. Poi su un social leggo questo post sui tamponi per il covid che dice che i test non funzionano” ha scritto Raz Degan, spiegando di essere stato molto impulsivo, ma di essersi informato bene in seguito. “I test lo individuano. Questa è una lezione per me e per tutti noi. Controllare bene sempre la fonte prima di postare. Ma il mio dubbio resta” ha spiegato il modello, che ha aggiunto che il suo dubbio riguarda soprattutto l’impatto sociale sui più piccoli.