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Sgrò presenta "Le piante": "Lasciamo andare i sentimenti trattenuti"

Sgrò le piante

Nell'intervista esclusiva, Sgrò, cantautore emozionante e delicato, ha raccontato il suo nuovo singolo, "Le piante".

Lo avevamo conosciuto nei panni di “cantautore domestico” con il brano “In differita”: ora Sgrò torna con un nuovo singolo, “Le piante”. Un brano ritmato, in cui traspare la delicatezza melodica e personale del cantante. Sinfonie soavi e armoniose combaciano perfettamente con la profondità della sua scrittura. Nell’intervista esclusiva, Sgrò ha parlato del suo nuovo progetto, dei sentimenti che lo animano, delle sensazioni dalle quali nasce. Un nuovo fiore è sbocciato nella sua vita e spera presto di farlo conoscere al pubblico.

Sgrò racconta “Le piante”

Francesco Sgrò parlando de “Le piante”, il suo nuovo singolo, ha descritto l’idea che ha dato vita alla canzone e il fil rouge che lo lega a quella precedente, “In differita”. A tal proposito, ha spiegato:È simile la postura emotiva tra i due brani, scritti nello stesso periodo. Non mancano delle affinità”. Sul nuovo brano, ha aggiunto: “Parla del momento in cui ti trovi a un bivio e, dal punto di vista emotivo, non sai più cosa scegliere. Sai che ti dovresti aprire, perché è necessario e fondamentale. Tuttavia, nonostante gli sforzi, non ci si riesce. “In differita” racconta il momento cronologicamente antecedente, quando ancora la scelta non è stata compiuta. “Le piante” racconta l’attimo successivo, quando ti trovi smarrito. Come quando alla fine di una relazione ci si trova senza una carta d’identità emotiva. Bisogna andare avanti: “Le piante” racconta una fase di ricostruzione.

Con le lacrime trattenute annaffia le piante, recita nel brano. Quanto è difficile lasciarsi andare e liberarsi del fardello che pesa nella nostra anima? E quanto può dirsi autobiografico questo verso? Anche a Sgrò capita di trattenere le lacrime e ingoiare bocconi amari senza sfogarsi e liberare la mente? “Sto imparando a esprimermi solo adesso: ho tanti sentimenti trattenuti. Quindi ha aggiunto: Piangere e sfogarsi sono un atto di maturità. Invidio i miei amici quando si lasciano andare. Invidio per mancanza: mi capita di commuovermi, ma piangere per qualcosa ha ben altro significato. Per me, è molto più semplice non piangere”.

Le piante da annaffiare possono diventare metafora di “cura”, simbolo dell’attenzione che ciascuno deve avere verso sé stessi e verso gli altri, i quali non devono essere dimenticati né dati per scontato. In merito a tale possibile chiave di lettura, utile per interpretare il suo nuovo singolo secondo una diversa sfaccettatura, ha commentato: “Spesso mi è capitato di prendermi cura, di me o degli altri. Al contrario, penso che sia un atteggiamento migliore “avere cura””.

Sgrò le piante

Oltre alla sua nuova canzone, c’è un fiore che sta per sbocciare nella vita di Sgrò? “Il periodo è ancora estremamente duro. Promuovere le mie canzoni senza la possibilità di suonare è molto difficile. Sto ancora aspettando di vedere sbocciare i miei fiori: lo saranno le emozioni che mi regalerà il pubblico. Nel frattempo però, sono molto felice di ricevere apprezzamenti e sapere così che la mia canzone abbia lasciato un segno”, ha confidato.

Se per Sgrò casa è quel luogo dal quale si vuole evadere, ma nel quale non si può fare a meno di tornare, metaforicamente che valore assume il “fiore” nella sua concezione? “Il fiore che preferisco è il dente di leone. Mi sta simpatico. Apprezzo moltissimo la sua bellezza, sia quando nasce, con il suo giallo intenso, sia quando sfiorisce, diventando il comune “soffione” che troviamo nei campi e nei prati”, ha detto il cantautore. “Mi piace, perché in sé ha un sentimento opposto: questo fiore riesce a conciliare due sentimenti diversi, come il sole e la luna”, è il delicato spunto di Sgrò. Quindi ha aggiunto: “Voglio mantenere un atteggiamento di umiltà: ogni giorno accolgo le emozioni che capitano. Un giorno posso stare bene, quello dopo male: non c’è bisogno di rincorrere la felicità a tutti i costi. Spesso abbiamo l’esigenza di stare necessariamente bene: eppure, siamo tutti estremamente fragili, come dei fiori di campo. Personalmente, voglio comportarmi come il dente di leone, custodendo sentimenti opposti”, consapevole che la vita è fatta di alti e bassi e, purtroppo, bisogna anche fare i conti con diversi ostacoli. Non sempre va tutto come si vorrebbe.

Il cantautore botanico

La sua fine passione per la scrittura gli ha permesso di farsi conoscere nei panni di cantautore. Accanito scrittore, trasforma attimi vissuti e sensazioni provate in melodie che si fanno canzone. Una delicata forma d’arte, la scrittura più intima e personale si coniuga con una nuova sensibilità che delinea l’artista. È anche un cantautore botanico?

“Accolgo volentieri la definizione di “cantautore botanico”, ma purché non manchi l’elemento auto-ironico. Scrivo canzoni da quando ero ragazzo e mi piace alleggerire la definizione di cantautore con qualche aggettivo. Le mie canzoni sono sempre legate a una dimensione di profonda intimità, ma parlare di cantautore mi emoziona sempre molto”, ha commentato. Quindi ha svelato: “Nei prossimi mesi usciranno altri miei brani”.