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Tom Cruise a Venezia, sospeso il set: rilevati già sei casi positivi

Tom Cruise Venezia sospeso set

Sospese le riprese di "Mission: Impossible 7" a causa di 6 positivi accertati: "Fra troupe, security e produzione saremo stati 200-300 persone".

Nel pieno dell’emergenza coronavirus, la scorsa primavera, Tom Cruise era rimasto bloccato a Venezia, dove si svolgevano le riprese di “Mission: Impossible 7”: l’attore americano è rimasto fedele alla città, dove è voluto tornare a girare il film, eppure l’allarme Covid costituisce ancora un brutto impedimento e così è stato sospeso il set.

Tom Cruise a Venezia: sospeso il set

Resta alta l’emergenza sanitaria nel nostro Paese, dove si assiste a un aumento quotidiano di contagi e ricoveri in ospedale. Il mondo dello spettacolo ha cercato di ripartire, ma il coronavirus non dà tregua. Così anche le riprese di “Mission: Impossible 7” sono state sospese. Nella troupe, infatti, sono già stati individuati sei casi di positività.

Giovedì 22 ottobre sono arrivati i carabinieri a fermare le riprese di Lybra, settimo episodio della serie Mission impossible. Gli agenti sono arrivati a Campo San Giacomo dell’Orio, fra Rialto e piazzale Roma. L’intervento si è dimostrato necessario considerando l’eccessivo assembramento creato davanti al set. Tom Cruise, protagonista e produttore del film, proprio il giorno prima aveva rimproverato duramente chi non rispettava le distanze. Le riprese sono così state interrotte e al momento non è certo quando potranno ripartire.

La situazione è stata descritta da Sergio, uno dei tecnici che era al lavoro per il film. Al quotidiano La Stampa, ha dichiarato: Non abbiamo idea di quando torneremo sul set, c’è chi dice lunedì, ma ci sono dubbi anche sul fatto che la lavorazione riprenda. Abbiamo iniziato la scorsa settimana, si girava dalle sei di sera alle cinque di mattina. Fra troupe, macchinisti, security e produzione saremo stati due-trecento persone, con una cinquantina di barche.

Poi ha raccontato che giovedì 22 ottobre Cruise era molto nervoso perché c’erano tante persone fra quelle sul set e i curiosi fuori. Alcuni erano troppo vicini”. Quindi ha aggiunto: Era alterato, rimproverava le persone e spingeva gli steward a intervenire perché facessero rispettare il distanziamento. È particolarmente coinvolto perché è anche produttore e si occupa di tutto, comprese le inquadrature”.

I controlli medici hanno scongiurato il contagio tra la troupe e lo staff tecnico che lavora per le riprese della pellicola di Tom Cruise, ma non è stato sufficiente. “Un medico e un collaboratore vigilavano costantemente sull’uso della mascherina, rigorosamente FFP2, la più sicura. Tutti siamo stati sottoposti al tampone. La gente lavorava in tranquillità, a parte l’agitazione solita di qualsiasi set soprattutto qui a Venezia, dove il lavoro è molto più complicato per la logistica e per i movimenti nei canali. La security poi era molto pronta e apparentemente efficiente nel far rispettare le regole. Purtroppo non è stato sufficiente”.