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Canio Loguercio, nuovo album: "Un inno di speranza per un futuro migliore"

Canio Loguercio nuovo album

Canio Loguercio, vincitore della Targa Tenco 2017 come miglior album in dialetto, presenta nell’intervista esclusiva “Ci stiamo preparando al meglio”.

La sua musica è testimonianza perfetta dell’italianità più vera, armonioso connubio di tradizione e modernità. Una musica contornata da una sensibilità suggestiva e poetica: così nell’intervista esclusiva Canio Loguercio ha descritto il suo nuovo album, “Ci stiamo preparando al meglio”. A tre anni dall’ultimo disco “Canti, ballate e ipocondrie d’ammore” e dalla Targa Tenco 2017 come miglior album in dialetto, Canio Loguercio presenta “Ci stiamo preparando al meglio”, che per lui è “la dichiarazione di una sfida, quella di lasciarsi alle spalle il passato, non senza un po’ di nostalgia, per prefigurarsi un futuro migliore”. Soffusa nella sua musica c’è anche “uno stato d’animo segnato dalle paure del presente oltre che dalla speranza che ognuno di noi possa avere davanti a sé qualcosa di meglio che accadrà domani o fra un minuto, magari con una canzone a fargli compagnia”, ha tenuto a sottolineare.

Musicista, poeta e performer, lucano di nascita, ma napoletano d’adozione. È autore di progetti “crossover”, muovendosi tra canzone d’autore, poesia e teatro. Il nuovo disco di Canio Loguercio si compone di 10 brani tra inediti e rivisitazioni di celebri canzoni popolari e classici della musica napoletana a cui è particolarmente legato, tra cui “Incontro” di Francesco Guccini, “Lacreme Napulitane” di Francesco Buongiovanni e Libero Bovio (sotto il titolo di “Mia cara madre”), “Quando vedrete il mio caro amore”, un successo del 1963 firmato da Donatella Moretti e “Core ‘ngrato” di Riccardo Cordiferro e Salvatore Cardillo. “Un testo struggente scritto di getto da un giovane calabrese mentre raggiungeva l’America. Una canzone d’amore dal testo non studiato, ma tenero e dalla grande forza emotiva. Resa celebre da Caruso negli Usa e poi diffusa anche in Italia”. Nell’album il cantautore prova a descrivere quei particolari stati d’animo che si celano dentro ognuno di noi con uno sguardo, come preannuncia già il titolo, positivo e ottimistico verso il futuro, benché intriso di quella personale malinconia che contraddistingue la poetica dell’autore. Un sound ricco e articolato, a tratti intimo e nostalgico, in cui gli strumenti dialogano fra loro impreziosendo testi poetici in italiano e napoletano.

Canio Loguercio presenta il nuovo album

Un disco intenso e ricco, per sonorità, temi e voci. Vantando anche importanti collaborazioni, Canio Loguercio ha parlato del nuovo album, spiegando: “Si tratta di un progetto nato dopo tre anni dal disco precedente, con il quale avevo vinto la Targa Tenco per il miglior album in dialetto. Avevo scritto solo canzoni in dialetto. Era un progetto molto più asciutto, in cui alla voce si univa solo l’organetto e la chitarra. Questa volta ha voluto cambiare completamente. La mia carriera è indirizzata a un pubblico di nicchia: mi piace sperimentare e così ho voluto realizzare un disco più pop senza rinunciare alla mia scrittura sia in italiano sia in napoletano. Ci sono cinque brani completamente nuovi e altre canzoni che “frullavano” nella mia memoria, perché legate a miei ricordi”. Il fil rouge dell’album è quella vena “nostalgica”, ma “non manca il messaggio positivo e speranzoso: il “meglio” a cui faccio riferimento può essere fatto proprio da ciascuno. Ognuno si sta preparando al meglio, che può essere in un altrove più o meno vicino. Ognuno può declinare a modo suo il concetto di “meglio”. La nostalgia, come mancanza di un momento o di un luogo passato, è probabilmente una costante di tutte le età”, ha commentato.

Anche le cinque cover riprese da Canio Loguercio nel nuovo album sono state arrangiate secondo la più intima e personale sensibilità dell’artista. Ne è un esempio il brano di Francesco Buongiovanni e Libero Bovio, “Lacreme Napulitane”, rielaborato con il titolo di “Mia cara madre”. Per realizzarlo, ho chiamato migranti provenienti da diversi parti del mondo, chiedendo loro di scrivere una lettera per la propria madre. La canzone in napoletano insieme alle lettere dei migranti danno vita a un nuovo testo. Un canto in cui emerge la nostalgia di una terra lontana e, al contempo, la speranza che la nuova terra sappia accogliere e donare qualcosa di positivo”. L’autore ha dato un tocco della sua personalità anche a “Core ‘ngrato”. Un brano meraviglioso che “tutti cantano a squarciagola”, ma che Canio Loguercio ha interpretato “a filo di voce, quasi in silenzio. Come se portassi dentro l’urlo e il dolore insito nella canzone anziché esternarlo”.

Canio Loguercio nel nuovo album propone anche “Incontro” di Francesco Guccini, “una delle poche canzoni davvero di amore scritte da Guccini. È una canzone fortemente nostalgica, nonostante sia stata scritta quando l’autore aveva solo 30 anni”. E poi ha voluto proporre “una canzone che non conosce nessuno, scritta da una 16enne nel 1963 e cantata da Donatella Moretti”. Il brano è “Quando vedrete il mio caro amore”, arrangiata “dal compianto Ennio Morricone, che è stato il più grande arrangiatore della musica leggera italiana”. In questo modo, “ho voluto omaggiare sia il Maestro Morricone sia gli anni Sessanta”.

“Mi piace ricordare che il disco è ricco di voci femminili, in grado di fare brillare un progetto che sarebbe rimasto più cupo se ci fossi stato solo io”, ha aggiunto Canio Loguercio parlando del suo nuovo album.

Canio Loguercio nuovo album

La sua Napoli

“Per storia e ricchezza di vocabolario, il napoletano è considerato una vera e propria lingua usata anche in canzoni che sono famose in tutto il mondo, che hanno varcato i confini nazionali raggiungendo gli Stati Uniti e la Cina, attraversando il globo da Ovest a Est”, ha tenuto a sottolineare Canio Loguercio spiegando l’attaccamento alla cultura che lo ha permeato, formato e fatto crescere.

Canio Loguercio nuovo album

Tra i napoletani, “si sente quel background. È una cultura che non viene imparata grazie ai libri, ma è stratificata e si è così eternamente consolidata. Il napoletano è una lingua molto viva. L’ideale, tuttavia, “sarebbe veicolare e valorizzare maggiormente questi prodotti, anche se sono un po’ lontani dal mainstream”.

Canio Loguercio è già al lavoro su nuovi progetti, ma intanto si gode il suo nuovo album. Un bellissimo regalo di Natale, che offre un pizzico di speranza in più in tempi ancora difficili.