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Agresti, De Marinis e Lauretta: "Mi sono rotto" è in brano contro il Covid

Agresti Mi sono rotto

Nell'intervista esclusiva Andrea Agresti, Davide De Marinis e Claudio Lauretta raccontano il nuovo singolo, "Mi sono rotto", e l'amicizia che li lega.

Qual è il modo migliore per liberarsi dalla pesantezza di giorni sempre uguali, confusionari e all’insegna di ansie e preoccupazioni? L’ingrediente giusto è spiegato da Andrea Agresti, Davide De Marinis e Claudio Lauretta in “Mi sono rotto”, canzone ironica e travolgente con la quale il “trio” reagisce all’emergenza Covid e offre un’istantanea perfetta della situazione attuale.

Andrea Agresti, Davide De Marinis e Claudio Lauretta con “Mi sono rotto” descrivono una sensazione sempre più vissuta e condivisa. Si sono schierati contro il Covid, descrivendo la situazione in cui versa attualmente il Paese, confidando con allegria (ma con tanta verità) gli ostacoli affrontati da tutte le categorie e augurandosi un futuro migliore. Un brano nato di getto, un trio nuovo che fa della simpatia, dell’originalità e della gentilezza il proprio cavallo di battaglia. Professionalità, educazione e umiltà sono le caratteristiche che più gli si addicono e con la musica riportano serenità e spensieratezza in giorni difficili.

Il trio presenta “Mi sono rotto”

Dopo il successo del singolo “Andrà tutto bene”, composto nel pieno della pandemia, è nato il desiderio di “creare un lato b” della storia. Da una provocazione di Andrea Agresti, che Davide De Marinis ha raccolto coinvolgendo Claudio Lauretta nasce la loro nuova canzone: “Mi sono rotto”. Un grido liberatorio contro il Covid-19 che ha sconvolto l’intera umanità. Andrea Agresti, figura emblematica de Le Iene e Claudio Lauretta, attore, speaker radiofonico di Radio Deejay e imitatore, danno un contributo prezioso a questo simpatico brano scritto dal cantautore Davide De Marinis. Le sensazioni colte e trasformate in musica sono le stesse che l’intera comunità vive e dalle quali si sente sempre più soffocata.

L’emergenza sanitaria ancora in atto sta sconvolgendo le abitudini di tutti. Alla difficile situazione che stiamo vivendo, Andrea Agresti, Davide De Marinis e Claudio Lauretta hanno dedicato una canzone, “Mi sono rotto”.
Davide, Andrea e Claudio descrivono il momento storico che stiamo attraversando citando giocosamente tutte le nuove abitudini che sono diventate parte delle nostre giornate: mettersi la mascherina, disinfettarsi le mani, mantenere le distanze, fare la pizza aspettando con trepidazione il nuovo Dpcm. Nessuna critica alla classe politica, ma un inno liberatorio nei confronti del virus e un ringraziamento di cuore a medici, infermieri e operatori sanitari per il duro lavoro che stanno portando avanti.

Il progetto di beneficenza “Andrà tutto bene” che ha raccolto fondi per l’acquisto di due respiratori per il reparto pediatrico dell’Ospedale Dono Svizzero di Formia (Lt) ci ha saputo regalare la speranza che la situazione potesse migliorare. “Mi sono rotto” è una “valvola di sfogo” “nazionalpopolare” (come la definiscono gli interpreti). Un brano fresco, allegro e coinvolgente che piace davvero a tutti, dai bambini agli adulti.

Agresti Mi sono rotto

L’entusiasmo di Andrea Agresti

Andrea Agresti ha parlato del lavoro portato avanti per comporre il nuovo singolo, “Mi sono rotto”. L’idea è arrivata in un momento in cui passeggiavo con i miei bambini per la città. La mascherina “mi fa uggia”, come si dice a Pistoia. Fatico a tenerla, perché mi pizzica il naso. I miei figli toccavano qualunque cosa e c’era il rischio che mettessero poi le mani in bocca. Non avevo neppure il gel disinfettante con me. In un momento di estrema stanchezza da misure anti-Covid. Ho chiamato Davide De Marinis, che a marzo aveva scritto il nostro brano “Andrà tutto bene”. Sarebbe dovuto essere un buon auspicio, ma non è andato per niente tutto bene”, ha commentato Agresti con rammarico. Con la consueta allegria che lo caratterizza e con la tanta energia che gli appartiene, ha aggiunto: “Ho chiesto a Davide, per onestà, di scrivere il lato B del nostro progetto. Gli ho chiesto di scrivere “Mi sono rotto i coglioni”. Mi sono assunto la responsabilità di dire io la parolaccia. L’idea è nata ridendo e chiacchierando, ma presto si è concretizzata. Abbiamo pensato al “Mi sono rotto i coglioni” che dice Pozzetto nel film “Il ragazzo di campagna”. Abbiamo fantasticato sulla possibilità di avere al nostro fianco Renato Pozzetto, ma sapevamo da subito che sarebbe stato un po’ improbabile. Non potevamo non pensare a Claudio Lauretta, che è la migliore voce pozzettiana. Imita Pozzetto alla perfezione. Ma oltre alle battute con la voce del celebre attore, ha cantato una parte tutta sua”.

Andrea Agresti, parlando di “Mi sono rotto”, ha sottolineato: “È una canzone a quattro voci: Agresti, De Marinis, Lauretta e Pozzetto. De Marinis ha composto il brano in un giorno e mezzo, chitarra e voce. Ci siamo ritrovati tutti insieme nello studio di Andrea Fresu per arrangiarla e registrarla. La realizzazione è stata fatta a quattro teste. È nata una versione trash, con il vero “Mi sono rotto i coglioni”, e poi, per andare incontro alle esigenze dei benpensanti e dei facilmente scandalizzabili, abbiamo registrato un’altra versione. Una versione pulita, senza la parolaccia”, ha aggiunto con il sorriso.

Alla luce dell’attuale emergenza sanitaria, “il mio augurio va contro il nostro sodalizio artistico e lo sviluppo del nostro brano. Vorrei che questa canzone vada presto fuori moda, perché vorrà dire che non dovremo più urlare “mi sono rotto”. Vorrà dire che avremo finalmente sconfitto il coronavirus, tornando a una vita normale e serena. L’augurio è che la canzone diventi fuori moda”.

Agresti Mi sono rotto

Tra musica e giornalismo

Andrea Agresti, alla sua passione per la musica, unisce la sua professione da iena. Per le Iene, infatti, è al lavoro su nuovi servizi, ma racconta: “L’emergenza sanitaria sta rendendo complicato anche il lavoro de le Iene. Ora la difficoltà si fa estrema: non per i problemi di movimento e spostamento, ma perché diventa difficile riconoscere i cattivi. Tutti, giustamente, indossano la mascherina e spesso non è facile identificare le persone che ci interessano. In più è inverno e in molti escono coperti, con cappello e molto altro addosso. È un punto a favore dei cattivi che fuggono, essendo mascherati”.

Quindi ha sottolineato: “Stiamo continuando a lavorare, ma i tempi si dilatano. Si dilatano i tempi dei progetti che porteremmo a compimento in circa una settimana. Ora i tempi triplicano. Inoltre, la routine è stata stravolta a causa della pandemia ed è più difficile intercettare chi ci interessa. Siamo sempre in casa. Faccio le Iene con molta fatica, come succede per tutti i programmi che si basano sul giornalismo d’assalto. Intanto ho portato avanti due progetti. Dovendo stare in casa per colpa del lockdown e della clausura forzata, ho ultimato il mio quarto album e il mio secondo libro. La difficoltà maggiore sta nei live. Con la mia band non posso suonare finché le serate sono vincolate dalle limitazioni odierne. Nel frattempo facciamo le prove, con la speranza che il mondo torni normale il prima possibile. Ci stiamo allenando aspettando con trepidazione il momento in cui il mondo riaprirà le porte alla libertà. Per adesso però, è tutto sulla carta, non ci sono certezze e gli eventi sono ancora impossibili da fissare”.

Nel corso dell’intervista, ha confidato i momenti vissuti durante il primo lockdown: Mi sono potuto godere i miei bambini. Hanno cinque anni e sono nel periodo più bello della loro esistenza, quando ancora ti cercando e quando li cerchi ti ascoltano con piacere. Poter stare con loro tutto il giorno tutti i giorni per me è stato ganzissimo. E con la sua spettacolare intonazione toscana, così marcata e inconfondibile, ha aggiunto: “Mi sono divertito un monte”.

La poeticità di Davide De Marinis

Andrea Agresti mi ha lanciato una vera sfida. Mi ha chiamato una mattina di due mesi fa e con il suo accento toscano e la sua grande dose di ironia e simpatia mi ha chiesto di scrivere il seguito di “Andrà tutto bene”. In poche ore ho scritto il testo “Mi sono rotto i coglioni”. Ma mancava qualcosa: abbiamo pensato al nostro amico Claudio Lauretta, che avrebbe vestito i panni di Pozzetto in “Il ragazzo di campagna”. Ne è uscito un trio davvero ben amalgamato: siamo diversi, ma molto alla mano. Diamo un senso di vicinanza, che è l’ideale in tempi in cui davvero stiamo condividendo tutti la stessa drammatica situazione”, ha raccontato Davide De Marinis parlando dell’idea avuta da Andrea Agresti, del testo di “Mi sono rotto” e dell’amicizia con Claudio Lauretta.

Non sono mancate le confidenze sulla difficile situazione che la musica sta attraversando: Ormai sono un musicista di clausura. Durante il primo lockdown ho fatto tantissime dirette. Ma il contatto fisico ha un altro valore. Vorrei tornare a suonare live con il mio gruppo”.

“Ma tutti stiamo attraversando un periodo complicato. Lo ricordo anche nella nostra canzone, parlando di ristoranti, negozianti, tutti i baristi, tutti i tassisti, i camerieri, tutti gli attori, tutti gli attrezzisti, tutte le scuole e le palestre e i musicisti. Siamo molto solidali”, ha aggiunto.

“Con questa canzone spero parta presto il mio “Mi sono rotto tour”: in estate vorrei tornare a suonare nelle piazze e vorrei venisse prontamente sconfitto questo virus. Vorrei tornare a una situazione di normalità o quasi. Per sua natura l’uomo ha bisogno della socialità, della quale invece siamo stati privati da ormai un anno. Gli abbracci mi danno tanto e mi piace moltissimo anche donarli. Da un anno, invece, anche quando sono con i miei familiari resto a distanza e con la mascherina. Niente più momenti di affetto”, ha confidato Davide De Marinis.

Agresti Mi sono rotto

La simpatia di Claudio Lauretta

Dallo storico e intramontabile “Mi sono rotto i coglioni” di Renato Pozzetto nasce la collaborazione per “Mi sono rotto”. “Pensavo solo di registrare quel breve file imitando Pozzetto. Con Davide ho condiviso il palco diverse volte. Io e Andrea apparteniamo alla tradizione del cabaret, ci incontravamo da giovani per i primi provini. Complice una bella teglia di pizza e di dolci, è nato il trio. Da quel file ho iniziato ad aggiungere sempre più parti, diventando parte integrante del progetto”, ha spiegato Claudio Lauretta parlando del lavoro nato al fianco di Andrea Agresti e Davide De Marinis che ha portato all’uscita di “Mi sono rotto”.

“Nella mia carriera ho fatto un album, “Parcondisco”, in cui proponevo canzoni famosissime interpretate con la voce di politici. Tra i quali, Di Pietro e Berlusconi. In questo caso, invece, mando un messaggio chiaro contro il Covid ed è un gesto di vicinanza nei confronti di chi è stato maggiormente colpito dalla situazione. Il pensiero va a medici e operatori sanitari, che fanno un lavoro costante, quotidiano, duro e ammirevole”, ha ricordato.

Nella fotografia della situazione attuale e nella speranza che la pandemia possa presto diventare solo un ricordo, l’esigenza che Claudio ha a cuore è quella dirivedere presto parenti e amici. Lo auguro anche a mio figlio, che a soli 14 anni si vede da tempo lontano dai compagni di classe e di atletica. A lui auguro di trascorrere in compagnia ore liete. Naturalmente, non più a distanza. Spero anche che il 2021, e così gli anni a venire, consenta di diminuire il gap tra ricchi e poveri. Di questi tempi il divario si fa sempre più grande”. E ancora: “A me e alla mia famiglia auguro di tornare a viaggiare e, a me, auguro nuovi spettacoli dal vivo. Non mi esibisco davanti al pubblico da marzo 2020. Sento la mancanza degli applausi. Con i social mantengo contatti con i fan, ma non è lo stesso. Anche il mio 50esimo compleanno l’ho festeggiato in casa. Io e la mia famiglia abitiamo a 50 km dal mare, ma non possiamo neppure ritagliarci del tempo per andare a mangiarci un gelato in Liguria. Ci siamo rotti”, ha aggiunto con il sorriso.

Gentilezza, energia, allegria, profonda educazione e grande rispetto sono le caratteristiche che appartengono ai tre artisti, che arrivano “da tanti anni di gavetta”. Così ha ricordato Claudio, il quale ha aggiunto: “Alla soglia dei 50 anni, siamo consapevoli di quanto costruito nel tempo. Siamo tre artisti che hanno iniziato a lavorare a vent’anni, battendo tutte le piazze più difficili. Nasciamo da piccoli locali: il successo non è arrivato subito” e nulla è stato regalato. “Siamo consapevoli di quello che abbiamo seminato. Non siamo tre che se la tirano”.

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L’amicizia del trio

Davide De Marinis parlando dei suoi compagni di avventure ha svelato con estrema dolcezza e grande passione: Lavorare e trascorrere del tempo con Andrea e Claudio è divertimento puro. Agresti è un mattatore. Ha una grande personalità ed è molto coinvolgente. La canzone è nata perché lui me l’ha proposta. Il suo modo di fare molto affabile sa conquistare. Lui mi ha dato lo spunto per la nuova canzone. Lauretta è una persona molto profonda e sensibile. Sa sorprendere ed è un grande professionista. Uscire con lui significa trascorrere del tempo con Renzi, Sgarbi, Pozzetto, Giurato, Giletti e molti altri personaggi che sa imitare in maniera strepitosa. Entrambi hanno un grande curriculum, ma nessuno dei due se la tira. Per me questo è un grande vantaggio: sono musicista e ho composto la sigla di “Domenica In”, ma non me ne vanto. Ne sono orgoglioso e felicissimo, ma resto umile. Lo stesso i miei colleghi, che condividono le loro esperienze con grande passione, ma senza vanità”.

Invece Claudio Lauretta, su De Marinis e Agresti, ha commentato: Sono due persone davvero amabili. Davide De Marinis ha l’animo gentile del poeta. Andrea Agresti ha un carattere forte, ma anche comico. Abbiamo a che fare con tre tipologie diverse di arte. Andrea è un giornalista comico, Davide è un cantante, io sono un imitatore: non c’è competizione tra noi, abbiamo grande rispetto l’uno per l’altro. “Mi sono rotto” non è una canzone negazionista: chi ascolta la nostra canzone trova una valvola di sfogo. Il nostro brano permette di riflettere prima di scoppiare. La nostra canzone fa contare fino a 10 prima di arrabbiarsi. È un messaggio corale per “buttare sul ridere” le sfortune quotidiane e lo stress di tutti i giorni”.

Con il suo solito entusiasmo anche Andrea Agresti, dal quale ha preso le mosse l’idea di “Mi sono rotto”, ha descritto l’amicizia che lo unisce a Claudio e Davide. Il nostro trio funziona per nostra sorpresa. Noi non avevamo una conoscenza radicata nel tempo. Ho sempre seguito le imitazioni di Lauretta, che ho incontrato circa quindici anni fa a cena. Ho sempre ascoltato De Marinis, ma l’ho conosciuto davvero solo quando abbiamo fatto un incidente con i carrelli al supermercato. Abitiamo a 600 metri l’uno dall’atro e neppure lo sapevamo. La forza di questo improbabile trio risiede nella diversità della nostra personalità. Abbiamo intrapreso tre percorsi diversi, ma tutti e tre facciamo parte del mondo dell’intrattenimento. A noi piace intrattenere le persone. C’è chi lo fa con le voci, chi con la chitarra e chi suonando con la band o facendo i servizi a le Iene, come nel mio caso. La nostra unione è un carnevale. L’uno è stupito dell’altro. Io li guardo e li ascolto e loro mi fanno divertire, è il suo commento.

Parlando dei suoi compagni di avventura ha aggiunto: “De Marinis ha una faccia buffa e il suo sguardo è imperscrutabile. È un grande musicista, un vero talento. Lauretta è un grandissimo imitatore. Il suo modo di imitare mi piace molto. Spesso gli imitatori sono limitati nella loro imitazione. Invece, Claudio Lauretta si aggiorna, sa cogliere le sfumature che contraddistinguono i personaggi che imita. Sa cogliere e mettere nei suoi personaggi quei tic che compaiono nel tempo. Sa imitare Celentano con la voce di oggi, che ha 80 anni. Più facile imitarlo con la voce di quando era giovane. È frutto di una grande sensibilità artistica”.