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Daredevil, la serie: il cast e la recensione della stagione 1

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Daredevil, serie netflix, stupisce con una splendida prima stagione sul vigilante mascherato Matt Murdock, che sventa il crimine.

Nell’aprile 2015 Netflix produce e distribuisce la prima stagione di Daredevil, il vigilante mascherato sotto cui si nasconde l’avvocato cieco Matt Murdock. Il successo è immediato e fa capire ai chief creativi di Netflix come fosse giunto il tempo, non solo di affittare i diritti dei classici e dei titoli del momento, ma di avere anche dei prodotti propri, definiti successivamente Originals Netflix.

Il cast di Daredevil

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Dopo le rovinose interpretazioni di Ben Affleck e Jennifer Gardner nei rispettivi film Daredevil e Elektra dei primi anni 2000, era un rischio enorme riproporre nuovi prodotti su Daredevil, ma Netflix ha centrato il bersaglio, facendo dimenticare ai fan l’infausto passato.

Charlie Cox è perfetto nel ruolo del protagonista Matt Murdock, diventato cieco da bambino a causa di un incidente automobilistico che gli ha permesso di sviluppare poteri sovrannaturali: un udito sopraffino per vedere e muoversi meglio di un normale essere umano. Diventato avvocato per aiutare i più deboli, di notte si veste di rosso per fermare i criminali che la legge non può punire.

Perfettamente credibile nonostante lo sguardo fisso da cieco, Cox conquista fin dalla prima scena. Ad affiancarlo un bravo e spontaneo Elden Henson nel ruolo di socio e l’amico Foggy, e Deborah Ann Woll, più bella che brava, che interpreta la segretaria Karen, grata ai due neo avvocati per essere stata scagionata da un omicidio in cui era stata incastrata.

A sancire la bravura della scelta del cast, per il cattivo della serie c’è l’attore Vincent D’Onofrio (da giovane il “Palla di lardo” nel Fullmetal Jacket di Kubric), che interpreta il gangster Wilson Fisk. Gargantuesco con lo sguardo torvo, il look ricercato e il cranio pelato, D’Onofrio impersona tutti i valori morali che l’avvocato vigilante combatte da tutta la vita: crudeltà, egocentrismo e sfruttamento dei più deboli.

La recensione della stagione 1

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Tratto dal personaggio Marvel creato dalla matita di Stan Lee, uno dei capisaldi del fumetto americano, la stagione 1 di Daredevil ha il compito di inquadrare i protagonisti nel loro contesto. Nella città di New York, Matt Murdock, per via della corruzione dilagante, scopre di non poter difendere in tribunale i suoi clienti, e sfrutta i poteri sovrannaturali, ricevuti come indennizzo per la morte del padre e della perdita della vista, per risarcire le vittime.

Da qui Daredevil si lancerà in una crociata per epurare New York dal marciume politico e criminale, sempre supportato dai fedelissimi Foggy e Karen, ignari però della sua identità segreta da vigilante. I successi di Daredevil faranno arrabbiare il gangster Wilson Fisk, che farà di tutto per distruggere lui e i valori che rappresenta.

La serie brilla per gli ambienti realistici e per l’atmosfera malinconica, ma il punto di forza è una sceneggiatura accurata e puntuale. La stagione 1 non ha paura di prendersi dei momenti di riflessione, a discapito dell’action frenetico, marchio di fabbrica dei prodotti supereroistici.

Il profilo psicologico dei personaggi, ottimamente interpretati, non fa mai perdere allo spettatore l’interesse per la serie tv e anzi restano rapiti dallo scontro ideologico fra Murdock/Daredevil e il suo rivale Fisk, un cattivo eccezionale e sfaccettato, con cui lo spettatore rischia di empatizzare.

In conclusione: Daredevil è una serie da non perdere, anche se non siate amanti dei supereroi.