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Dark stagione 3: uscita degli episodi, spoiler e spiegazione finale

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Il 27 giugno esce l'ultima stagione della serie di punta di Netflix, che indaga su riflessioni filosofiche, libero arbitrio e dimensioni parallele.

E’ approdata su Netflix la terza e ultima stagione di Dark, creata dal regista Badan Bo Odar e dallo sceneggiatore Jantje Friese. Di genere thriller-fantascientifico, l’ambizioso prodotto televisivo è già il più seguito della piattaforma, nonostante l’uscita avvenuta pochi giorni fa.

Composta da 8 episodi di 60 minuti, Dark 3 conclude l’intricato e labirintico mistero che avvolge Winden, il nome del comune tedesco di Winden im etzal, a 50 chilometri dal confine francese, dove è ambientata la vicenda.

“Questa terza serie sarà ancora più confusa delle precedenti”, ha dichiarato il giovane Louis Hofman che interpreta Jonas, il protagonista della serie. Riuscirà Jonas a sconfiggere Adam, il suo acerrimo nemico, evitando così l’ennesima apocalisse? E da quale mondo proviene la ragazza che assomiglia a Martha e che nell’ultimo episodio ha salvato la vita di Jonas?

La trama di Dark 3 con spoiler

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Per sua stessa natura, la trama di Dark è un rompicapo, dove i numerosi personaggi presenti viaggiano nel tempo per rimediare agli errori delle loro vite, salvando le persone malate o morte o evitando che qualcun altro a loro insaputa li danneggi modificando gli eventi.

Come nelle prime stagioni, anche qui ci sono due fazioni: i rivoluzionari con a capo Adam che vogliono spezzare “il nodo”, cioè il circolo vizioso in cui si ricade malgrado si cerchi di modificare la Storia, e la seconda fazione dei reazionari guidati da Eva, tutori del Tempo che credono fermamente nello status quo dell’ordine naturale.

Nelle prime due stagioni, Claudia, responsabile della centrale nucleare di Winden, fronteggia Adam, cioè lo stesso Jonas invecchiato e corrotto, in ben cinque decadi diverse (2052,2019, 1986, 1953, 1921). Nella nuova stagione, Claudia, assassinata da Noah, un membro del gruppo dei rivoluzionari, viene rimpiazzata da Eva, che si rivela essere nient’altro che la stessa Martha.

Martha, però, non è la ragazza del mondo “canonico” delle prime due stagioni di Dark perché viene da una realtà alternativa, dove non è mai nato il personaggio di Mikkel, padre di Jonas che poi diventerà Adam e da cui parte tutta la storia.

A causa di questo colpo di scena, la trama prende una piega imprevista, facendo capire allo spettatore come, per evitare l’apocalisse anche nel mondo alternativo, non resti altro che unire la realtà dove Jonas è nato con quella dove non è mai nato. Unione che si concretizza con la gravidanza di Martha, personaggio simbolo dell’ordine naturale delle cose, dopo il rapporto sessuale avuto con Jonas, che rappresenta invece il disordine del caos.

Fra decine di colpi di scena, come la morte e la rinascita di Jonas o il rapimento di Martha e la sua brutale uccisione da parte di Adam, la serie chiude finalmente il demoniaco ciclo di eventi.

Il significato e la spiegazione del finale

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Nell’ultimo episodio la trama viene scossa dall’ennesima rivelazione: esiste un terzo mondo che è l’origine di tutto, nel quale vive Tannhaus, l’inventore della prima macchina del tempo.

Quindi i mondi di Jonas/Adam e di Martha/Eva sono solamente le conseguenze dell’errore primordiale dell’inventore che, per evitare la morte della sua famiglia in un incidente automobilistico, ha costruito la macchina del tempo.

Di conseguenza Jonas e Martha decidono di sacrificarsi tragicamente, cancellando per sempre i viaggi nel tempo e i loro mondi. Nell’ultima scena, ci troviamo nella realtà di Tannhaus, dove regna la pace e dove uno dei personaggi femminili, per un’improvvisa reminiscenza, decide di chiamare il figlio che ha nella pancia Jonas.

Ecco i miei commenti: Dark stagione 3 non sarebbe mai dovuta esistere. Banalmente, la trama esaspera le situazioni e spinge forzatamente una storia in cui i misteri delle prime due stagione non si incastrano bene con la terza e ultima stagione. L’inserimento del mondo alternativo di Martha è la prova definitiva di come, a corto di nuove idee, il regista e lo sceneggiatore si siano dovuti arrampicare sugli specchi.

L’idea di base è originale. La qualità visiva della regia e della fotografia sono stupefacenti per la media delle serie tv attuali e le interpretazioni degli attori sono molto intense. Però io non trovo Dark, come molti acclamano, una delle migliori serie mai fatte. E’ vero, una serie affascinante ma a tratti confusa che lascia lo spettatore in attesa di risposte che non arriveranno mai.