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Freaks, una di noi: cast, trama e recensione del film Netflix

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In streaming Freaks - una di noi, original Netflix del 2020. Ecco il cast, la trama e la recensione

Su Netflix è disponibile Freaks – una di noi, film del 2020 a tema supereroistico dove una donna, madre e moglie di una famiglia con gravi problemi economici, scopre di avere dei poteri sovrannaturali che la accomuna ad altri esseri “speciali” nella sua città.

La trama del film è affidata a Marc O.Seng, uno degli sceneggiatori dell’apprezzata serie tedesca Dark, mentre dietro la macchina da presa c’è Felix Binder, autore televisivo apprezzato soprattutto in patria e pressoché sconosciuto fuori da quei confini.

Freaks – una di noi è entrato per diverse settimane nei 10 film Netflix più visti sulla piattaforma, attirando così l’attenzione.

Il cast di Freaks – una di noi

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Come progetto completamente gestito da professionisti nati e cresciuti in Germania, anche gli attori non sono da meno.

La protagonista Wendy è interpretata dalla bella e brava Cornelia Groschel (ricordata in Heidi del 2001), mentre gli altri attori sono Wotan Wilke Mohnrig (Profumo, serie netflix del 2018), Nina Kunzendorf, Tim Oliver Schultz e Gisa Flake.

La trama del film

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Wendy è una giovane donna dalla vita normale: sposata e con un figlio, lavora in un ristorante senza alcuna gratificazione e con uno stipendio insufficiente per evitare lo sfratto della sua famiglia.

Dopo l’orario di chiusura della tavola calda, un clochard le si avvicina e la convince a non prendere le medicine che Wendy assume fin da bambina. Lei lo fa e scopre di avere dei superpoteri, una sorta di Capitan America, personaggio della Marvel con una forza portentosa.

Questa consapevolezza la spinge a frequentare il clochard, che si scopre essere anche lui dotato di un potere, quello dell’immortalità.

L’uomo, esiliatosi nella povertà per non essere scoperto dalle autorità, spinge la donna a cercare altri della loro specie.

Allora Wendy convince il giovane collega Elmas a non prendere le medicine, così da portare alla luce il potere del ragazzo, ovvero quello di produrre elettricità dalle mani.

La seconda parte del film riflette sul ruolo del supereroe, perché, saputo come ci sia un centro che rinchiude decine di altri come loro, il trio si divide su che cosa fare:

Elmas vorrebbe mostrare al mondo le sue abilità, rischiando l’uso della violenza, mentre Wendy ne è assolutamente contraria.

Nel finale Wendy farà “la cosa giusta” e farà catturare Elmas, sacrificandosi e allontanandosi dalla famiglia per non coinvolgere il marito e il figlio nella caccia spietata alla sua persona da parte delle autorità.

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La recensione di Freaks- una di noi

Il film delude sotto molti aspetti e non per l’effettiva qualità dell’opera diretta da Felix Binder.

Il grave problema è il genere.

Dopo il successo degli ultimi 10 anni del Marvel Cinematic Universe, che ha portato prima Avengers: infinity war e poi Avengers: end game ad essere due fra i film che hanno incassato nella storia del cinema, ormai tutti vogliono replicare quel successo e scrivono storie con un supereroe come punto di partenza.

E fin quando si tratta di film d’azione dal forte contenuto di violenza e sangue (vedi un Project power con Jamie Fox), l’operazione risulta comprensibile dallo spettatore che non si lamenta dell’accostamento (a prescindere dal risultato finale).

Se però si vuole raccontare una commedia dai buoni sentimenti (rivalsa politica, amicizia e critica sociale), forse il genere dei supereroi, tra botte da orbi e fulmini dalle mani, non è proprio il taglio adatto.

Anche perché Freaks – una di noi, nonostante non lo si criticare come brutto film, non lo si può neanche definire gradevole ed interessante. A parte l’interpretazione della protagonista Cornelia Groschel e qualche stralcio di dialogo irriverente, il film non porta nessuna novità.

La trama è un lento e prevedibile susseguirsi di situazioni messe su schermo per farci riflettere sul rapporto fra uomo e società, ma che nei fatti annoia terribilmente. A differenza del nostrano Lo chiamavano Jeeg Robot, che alterna sapientemente le scene d’azione con quelle più drammatiche.

Spiace bocciare un film dalle buone intenzioni…però se si voleva fare una commedia agrodolce sulla vita difficile della piccola borghesia tedesca, forse era meglio non coinvolgere la Marvel (creatori di Spiderman) o la Dc (quelli di Batman e Joker).