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Le strade del male: cast, trama e recensione del film Netflix

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Disponibile su Netflix Le strade del male, con Tom Holland e Robert Pattinson presenti nel cast. Ecco la trama e la recensione.

É uscito su Netflix Le strade del male, nuovo avvincente spaccato storico sull’America fra gli anni ’50 e ’60.

Il regista e sceneggiatore è Antonio Campos, che ha fatto qualche esperienza nelle serie televisive come The sinner e The punisher, oltre all’opera d’esordio Afterschool del 2008 e Christine del 2016 con protagonista Rebecca Hall.

La trama intreccia diverse vite della violenta provincia americana nel post seconda guerra mondiale, con una storia che sottolinea come la violenza venga trasmesso geneticamente, portando solamente altro sangue e dolore.

Il cast de Le strade del male

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Il cast è molto variegato e di alto livello.

Il protagonista assoluto è Arvin, interpretato da Tom Holland, che ha fatto parlare di sé per il ruolo di Spiderman nei film della Marvel, nonostante abbia dato prova del suo talento in piccoli ruoli in Locke di Steven Night nel 2013, Heart of Sea – le origini di Moby Dick e il più recente Edison – l’uomo che illuminò il mondo.

L’altro nome di richiamo è il gettonato Robert Pattinson che con il ruolo del reverendo Preston incornicia questi ultimi anni con l’ennesima prova di spessore, dopo The lighthouse, scritto e diretto da Eggers, Il re di Michod e soprattutto Tenet di Chistopher Nolan.

Nel ruolo di Willard, il padre di Arvin, abbiamo lo svedese Bill Skarsgard, noto per il pagliaccio assassino Pennywise nel remake dei due capitoli di It di Muschietti del 2017 e 2019.

Eliza Scanlen (Piccole donne di Greta Gerwig) veste i panni di Lenora, la sorellastra di Arvin, mentre Sebastian Stan (il Bucky Burnes dell’Mcu) recita il ruolo del sergente.

A chiudere, gli psicopatici Sandy e Carl sono interpretati da Riley Keough (The lodge, Dove la terra trema) e Jason Clarke (Zero dark thirty, First man).

La trama del film

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Dopo la seconda guerra mondiale il soldato Willard torna a casa nel paese di Coal Creek e si innamora e si sposa con una donna con cui cresce il piccolo Arvin.

Alla scoperta del cancro della moglie, l’uomo perde la testa e sacrifica animali per supplicare la volontà divina e alla morte della donna, l’uomo si suicida lasciando il piccolo Arvin nelle mani della nonna, che accudisce anche Lenora, figlia della sorella di Willard e sorellastra di Arvin, anche essa orfana.

Da qui si sviluppa un’intricata serie di avvenimenti che coinvolgono Arvin e Lenora, il nuovo reverendo del paese, una coppia di psicopatici che uccidono gli autostoppisti e il sergente del paese che tiene più a farsi rieleggere che a punire il crimine.

La recensione de Le strade del male

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Il film è di un interesse notevole.

Innanzitutto il cast è davvero di primo livello, con ottime interpretazioni su cui però spadroneggia un Robert Pattinson che, nonostante il ruolo secondario, sembra essere il vero protagonista della pellicola, al pari di Tom Holland, il quale dovrebbe esserlo secondo le indicazioni di sceneggiatura.

L’atmosfera pessimistica, con un il supporto di una regia intensa anche se non eccezionale, rendono le vicende ancora più ciniche e disilluse, e come in un un vecchio western, tutti i personaggi che non hanno a portata di mano una pistola rischiano o trovano la morte.

L’accusa del film è chiara: in un ambiente saturo di odio (che può manifestarsi in fanatismo religioso, follia o ambizione), anche innocenti come Arvin diventano individui spregevoli senza bussola morale.

Un drammatico focus sui personaggi che ovviamente si estende e diventa una spietata critica alla società americana dei primi anni ’60 (nella finzione narrativa), e trasversalmente a quella contemporanea.

Quindi Le strade del male è un film senza difetti?

Ovviamente no: la storia non viene raccontata cronologicamente, nell’ordine esatto, ma saltando dal passato al presente talvolta con troppe licenze poetiche.

Quindi la visione non scorre fluida come dovrebbe, e allunga il film di almeno 15 minuti, con una parte iniziale e finale che potrebbero risultare “pesanti”.

Nel complesso, però, si può definire Le strade del male un’opera intelligente e riuscita.