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El practicante: recensione del nuovo film di Netflix

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In streaming su Netflix dal16 settembre il nuovo thriller El practicante di Carles Torres, con protagonisti Mario Casas e Déborah François.

Su Netflix è disponibile il film El Practicante (The paramedic,2020) del regista catalano Carles Torras alle prese con un thriller psicologico cupo a tinte fosche con protagonisti Mario Casas e Déborah François.

La trama

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Angel (Mario Casas) vive con la sua fidanzata francese Vane (Déborah François), studentessa in veterinaria, e lavora come paramedico su un ambulanza per le emergenze.

Una sera, dopo aver soccorso un ferito della strada, l’ambulanza ha un incidente e Angel si risveglia su una sedia a rotelle per la perdita dell’uso delle gambe.

La sua nuova condizione lo getterà in un mondo di paranoia e frustrazione che sfogherà sulla compagna che sospetta di tradimento con il collega che guidava l’ambulanza durante l’incidente.

Una volta abbandonato alle proprie turbe psichiche deciderà di tramare un articolato piano di vendetta per vendicarsi della sua ex fidanzata e del suo nuovo compagno.

Il cast de el praticante

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Il film distribuito da Netflix è scritto e diretto dal catalano Carles Torres, al suo terzo lungometraggio dopo gli ottimi Open 24H (2011) e Callback (2016) che ripercorrono le stesse tematiche di paranoia ed alienazione.

Protagonisti della pellicola la coppia di attori Mario Casas e Déborah François.

Il primo è famoso per aver partecipato a il film spagnolo EL Bar (2017) e Le streghe son tornate (2013), entrambi del famoso regista iberico Alex De La Iglesias.

La seconda è perlopiù famosa in patria grazie alle molte commedie e film drammatici di cui è spesso protagonista o coprotagonista.

La recensione de El praticante

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Angel ci viene presentato subito come un personaggio negativo.

Fin da subito capiamo essere un narcisista, ossessionato dalla propria mascolinità, minata dall’impossibilità di far figli, e maniaco del controllo verso la propria ragazza Vane, costantemente sospettata di tradimento. Il tutto peggiorerà quando sarà costretto alla sedia a rotelle.

La sua nuova condizione di disabilità lo porterà inizialmente verso il vittimismo che sfrutterà per tormentare e far sentire in colpa la propria compagna, che deciderà di lasciarlo per crearsi una nuova vita.

Angel,lasciato solo, non proverà a reagire creandosi una nuova vita, ma costruirà un piano di vendetta articolato per far provare la propria condizione anche alla moglie, costringendola a stare con lui per sempre addormentandole le gambe con un potente anestetico e legandola al letto.

Un thriller ben costruito che procedendo verso la fine diventa sempre più torbido e malato sino ad un finale che ribalterà i ruoli di vittima e carnefice dando una perfetta chiusura circolare alla pellicola.

Ottimo l’uso delle luci sempre fredde e asettiche che riflettono l’anima dei personaggi. Buona anche la scrittura che unisce perfettamente scene dinamiche e violente con momenti di suspense in grado di far trattenere il fiato allo spettatore.

Una pellicola consigliata a tutti gli amanti del thriller psicologico che possiedono un account su Netflix.