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L'esorcista: recensione del cult horror su Netflix

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Disponibile in streaming su Netflix il cult horror L'esorcista (1973), caposaldo dell'horror che scandalizzò il pubblico di tutto il mondo.

Dal primo ottobre è disponibile su Netflix L’esorcista, il cult horror anni ’70 diretto da William Friedkin capace di terrorizzare intere generazioni di spettatori.

La trama de L’esorcista

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Chris MacNeil (Ellen Burstyn) è un’attrice che si trasferisce a George Town, quartiere di Washington, per le riprese di un film assieme alla figlia dodicenne Regan (Linda Blair).

La piccola Regan trova nella casa una tavola ouija con la quale comincia a giocare evocando inavvertitamente il demone Pazuzu che s’impadronirà del corpo della ragazzina.

Di qui in poi nel quartiere cominceranno a manifestarsi strani eventi tra cui omicidi e profanazioni di chiese, atti per cui viene accusata la piccola Regan che viene sottoposta a esami medici e psichiatrici inconcludenti.

Uno degli psichiatri consiglierà la madre, atea e scettica, a ricorrere ad un esorcista. Comincia così la faticosa battaglia dei due preti padre Karras (Jason Miller) e padre Merrin (Max von Sydow) contro il demone Pazuzu.

Il cast del film

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Nei panni della madre l’attrice Ellen Burstyn, una delle attrici più talentuose di Hollywood che può vantare numerose candidature ai premi Oscar e una vittoria per la miglior attrice nel film Alice non abita più qui (Martin Scorsese, 1974), oltre all’aver lavorato con alcuni dei più importanti registi della storia del cinema come Scorsese, Peter Bogdanovic, Oliver Stone e lo stesso Friedkin.

Nel ruolo di padre Merrin il leggendario attore svedese Max Von Sydow, attore feticcio di Ingmar Bergman e interprete dell’iconico cavaliere Antonius Block nel celeberrimo film Il settimo sigillo (Ingman Bergman, 1957).

Il tenente è interpretato dall’attore Lee J. Cobb, famoso prima a Broadway e poi nel mondo del cinema grazie a film come A fronte del porto (Elia Kazan, 1954), La parola ai giurati (Sidney Lumet, 1957) e Il Giorno della civetta (Damiano Damiani, 1968).

La recensione de L’esorcista

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L’esorcista ha ormai quasi 50 anni ma nonostante tutto riesce a spaventare e terrorizzare ancora oggi grazie alla grande messa in scena di William Friedkin che non si limita “far saltare sulla sedia lo spettatore” alzando la musica improvvisamente o facendo passare qualcosa davanti alla macchina da presa.

Non importa che tu sia ateo, come la madre della protagonista, o credente, come i due preti, ma lo scontro tra il bene e il male rappresentato in questa pellicola farà vacillare le tue credenze riuscendo a instillarti il dubbio che ciò esista o che sia frutto della credenza e ignoranza popolare.

Friedkin decise di girare il film non come un qualsiasi horror, ma preferì una regia molto più vicina al documentario così che lo spettatore fosse convinto di trovarsi davanti a qualcosa di realistico che lo portasse veramente ad avere ripensamenti sulla propria credenza.

Proprio come il personaggio di padre Karras che, sebbene ministro di Dio, farà fatica a credere di trovarsi davanti al Male puro, fin a quando non lo dovrà veramente toccare con mano.

Un film assolutamente imprescindibile per gli amanti del cinema horror che ora potranno goderne anche in streaming su Netflix a partire dal primo ottobre.