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La belva: recensione, cast e trailer del film su Netflix

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Recensione del film La belva, disponibile in streaming su Netflix, diretto dal giovane Ludovico Di Martino, con protagonista Fabrizio Gifuni

La belva è su Netflix! Il film action italiano è disponibile sulla piattaforma streaming ed è uno dei più visti. La belva è diretto dal giovane Ludovico Di Martino, alla sua seconda prova dopo il debutto con Il nostro ultimo. Il film è prodotto da Warner Bros Italia del regista Matteo Rovere (Il primo re).

Il cast

Nel ruolo del temibile Leonida Riva detto “La belva” abbiamo un insolito e muscoloso Fabrizio Gifuni (Dove non ho mai abitato). Gli altri membri dl cast sono: Lino Musulla, Monica Piseddu, Andrea Pennacchi, Emanuele Linfatti, Giada Gagliardi e Andrei Nova.

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La trama del film

Leonida Riva, un veterano delle forze armate speciali, soffre di disturbo da stress post-traumatico e per questo assume degli psicofarmaci. Una sera, approfittando della distrazione del fratello maggiore, qualcuno gli rapisce la piccola figlia. Convinto di fare prima e meglio della polizia, Leonida si mette subito alla ricerca dei rapitori mettendo il luce il suo lato oscuro.

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La recensione di La belva

La belva è un film che tenta nel suo piccolo di dare nuovo slancio alla consona, prevedibile e noiosa produzione filmica italiana. Cerca di farlo attraverso il genere dell’azione, seguendo certe proposte intelligenti del cinema contemporaneo francese e riferendosi anche al cinema statunitense ovviamente. Difficile non pensare a film come Io vi troverò o comunque a tutte quelle pellicole degli ultimi anni dove qualche sprovveduto fa arrabbiare Liam Neeson.

A proposito di Neeson, se la sua era una metamorfosi attoriale riuscita, purtroppo non posso dire lo stesso del generoso Fabrizio Gifuni, che è e rimane un ottimo attore. Ha lavorato fisicamente, e non solo, ci ha creduto, tanto, e si vede ma come direbbe Mara Maionchi: “Per me è no.” La sua impostazione teatrale, il suo parlare sempre con una dizione perfetta l’ha tradito.

Tornando al film, La belva ha il merito di ricordarsi che una volta era consuetudine pure nel bel paese fare film di genere. I generi classici non hanno padroni, possono e devono essere utilizzati dalle varie cinematografie che coscientemente o meno v’inseriranno al loro interno il proprio germe culturale di appartenenza. Il tentativo, quindi, è apprezzabile. Per certi aspetti mi ha ricordato quello fatto lo scorso anno con Lo spietato, sempre da Netflix.

È un attimo poi andare a pensare alla riuscita operazione Lo chiamavano Jeeg Robot di Mainetti. Voglio essere chiaro, La belva è tutt’altro che un film indimenticabile o speciale, ha una struttura classica, ma anche un po’ stantia, priva di colpi di scena, che non emoziona mai veramente, e comprensiva persino di eccessiva e scomoda livello di “tamarro”. La belva comunque fa il suo. Intrattiene, senza infamia e senza lode.

Tutto è perfettibile e migliorabile ma da qualche parte bisogna pur iniziare, o forse, sarebbe meglio dire ricominciare. Si perchè con un mercato sempre più vasto, ricco di piattaforme streaming sempre desiderose di nuovi prodotti, diventa necessario tornare a fare film di genere. Potrebbe essere il pretesto ideale, la scusa che tutti gli amanti del cinema, in tutte le sue sfaccettature e possibilità, stavano aspettando. Sono convinto che a forza di scriverne, di progettarne, di realizzarne arriveranno tanti nuovi e bravi autori. E di conseguenza anche i grandi film, le perle indimenticabili, quelle che hanno fatto del cinema italiano di genere un cinema leggendario e amato in tutto il mondo.