L’implacabile: recensione della pellicola action con Schwarzenegger

In streaming su Amazon Prime Video il film cut postapocalittico degli anni '80 L'implacabile con protagonista l'iconico Arnold Schwarzenegger

In streaming sulla piattaforma Amazon Prime Video la pellicola cult anni’80 L’implacabile (Paul Michael Glaser, 1987) con protagonista Arnold Schwarzenegger e liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Stephen King.

Trama

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Nel 2017 la crisi economica ha portato l’economia globale al collasso trasformando gli Stati Uniti in una dittatura totalitaria dove i militari governano con il pugno di ferro. Il pilota militare Ben Richards (Arnold Schwarzenegger) si rifiuta di sparare sulla folla indifesa e per questo sarà incastrato dei suoi superiori fatto passare come un pericoloso terrorista e incarcerato. Una volta fuggito assieme ad altri prigionieri viene nuovamente catturato.

L’unico modo per riconquistare la libertà è quello di partecipare e vincere il sadico gioco televisivo Running Man, in cui alcuni prigionieri vengono sottoposti a violente prove fisiche. Solo chi riuscirà a sopravvivere e fuggire entro tre ore potrà avere la libertà.

Il cast del film

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Nei panni del protagonista l’iconico attore Arnold Schwarzenegger famoso per le sue interpretazioni in pellicole cult del cinema come Conan il Barbaro (John Milius, 1982), Predator (John McTiernan, 1987), Terminator 2 – Il giorno del giudizio (James Cameron, 1991) e Atto di Forza (Paul Verhoeven, 1990). Al suo fianco la cantante e attrice venezuelana Maria Conchita Alonso che, dopo varie apparizioni in tv, trova il successo con il film Mosca a New York (Paul Mazursky, 1984) dove recita accanto a Robin Williams.

Yaphet Kotto interprete di William Laughlin e compagno d’evasione di Ben, è conosciuto principalmente per il suo ruolo di nemesi nel film Agente 007 – Vivi e lascia morire (Guy Hamilton ,1973) e quello del meccanico Parker dell’astronave Nostromo in Alien (1979) di Ridley Scott.

Recensione

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L’implacabile di Paul Michael Glaser nasce sulla scia del successo di film distopici e futuristici suoi predecessori come Rollerball (Norman Jerwison, 1975) in cui la televisione e gli show televisivi violenti come Running Man sono in grado di manipolare, attraverso notizie false e la perversione umana per la violenza, le menti della popolazione. Senza tuttavia fare distinzioni di classe.

Tutta gli strati sociali della popolazione, dal più abbiente al più povero, sono indottrinati dalla televisione e dal suo spettacolo violento di cui gli autori del programma mostrano ogni cruento dettaglio, come se la vita umana perdesse ogni valore per trasformarsi in mero intrattenimento, come i gladiatori nell’antica Roma dentro il Colosseo. La pellicola mette in luce anche la paura di come una crisi globale economica e sociale, ricordiamoci che il film esce sul finire della Guerra Fredda, possa portare l’umanità nel baratro, a quei totalitarismi di metà novecento che sconvolsero il globo con lo scoppio della seconda guerra mondiale.

Conclusa questa “fine” riflessione sui temi trattati dal film non dobbiamo comunque dimenticarci che si tratta pur sempre di un film d’azione con Schwarzenegger che presenta una trama scontata e banale e di personaggi che, sebbene ben caratterizzati dal punto di vista visivo, rimangono comunque incasellati in determinati stereotipi morali e comportamentali. Tuttavia questo non inficia l’alto grado di divertimento e adrenalina che la pellicola provoca oltre ad una buona dose di violenza e morti fantasiose che non scontenteranno anche i fan del gore. Una visione leggiera consigliata a tutti i nostalgici dell’atmosfera anni ’80, agli appassionati dei survival game e a tutti coloro che vogliono godere di un Arnold Schwarzenegger stretto in una tutina dorata attillatissima.

Scritto da Alessio Balbi

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