Sole Rosso: recensione del film western con i samurai su Rai Play

Recensione di Sole Rosso (Terence Young, 1971), film western con influenze del cinema giapponese visibile gratuitamente in streaming sul sito Rai Play

Disponibile gratuitamente in streaming sul sito Rai Play il western Sole Rosso (1971) del regista britannico Terence Young, tratto dall’omonimo libro di Larid Koenig.

Trama

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Nel 1870 su un treno diretto a Washington viaggia l’ambasciatore giapponese con la propria scorta per portare in al presidente degli Stati Uniti Grant una preziosa katana donata dall’imperatore giapponese. Il treno su cui viaggiano viene assalito dalla banda di Link (Alain Delon) e Gaucho (Charles Bronson), quest’ultimo ruberà l’intero bottino al socio, katana compresa, uccidendo un samurai della scorta dell’ambasciatore e tentando di liberarsi di Link una volta per tutte, per poi fuggire. Kuroda (Toshiro Mifume), membro della scorta dell’ambasciatore, e il bandito Link si metteranno in viaggio per trovare Gaucho e compiere la loro personale vendetta. Per attirare la propria preda in trappola rapiranno Christina (Ursula Andress), prostituta di un bordello e amante di Gaucho.

Il cast del film

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La pellicola non lesina certamente in quanto a star cinematografiche.

Nei panni del bandito Gaucho il francese Alain Delon, attore famoso sia per la sua bravura sia per il proprio talento che gli ha permesso di lavorare con importanti registi della storia del cinema come Jean-Pierre Melville e l’italiano Luchino Visconti che lo vorrà all’interno di Rocco e i suoi Fratelli (1960) e Il Gattopardo (1963) per cui ottenne una nomination ai Golden Globe. Interprete di Link è l’attore americano Charles Bronson, protagonista di molti film cult come I magnifici sette (John Sturges, 1960), Il giustiziere della notte (Michael Winner, 1974), La grande fuga (John Sturges, 1963) e il western italiano C’era una volta il West (Sergio Leone, 1968) in cui recita accanto a Claudia Cardinale e al connazionale Henry Fonda.

Il samurai Kuroda è interpretato dal leggendario attore giapponese Toshiro Mifume, famoso in occidente per il proprio sodalizio con il maestro del cinema giapponese Akira Kurosawa con cui realizzerà alcune delle pellicole migliori della storia del cinema come La sfida dei Samurai (1961), Trono di Sangue (1957) e Rashomon (1950). Completa il cast la bellissima attrice svedese Ursula Andress legata nell’immaginario comune al ruolo di fatale bond girl nella pellicola Agente 007 – Licenza di Uccidere (Terence Young, 1961) e per i propri ruoli in film come La decima Vittima (Elio Petri, 1965) e Ciao Pussycat (Clive Donner, 1965) in cui recita accanto a Woody Allen, Peter Sellers e Peter O’Toole.

Recensione

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Terence Young dirige una pellicola atipica in cui l’immaginario del cinema orientale (impersonato dal grandissimo Toshiro Mifume) incontra il western, genere americano per eccellenza, in un connubio stravagante quanto ben riuscito, soprattutto grazie alla grande ironia. Sono infatti presenti alcuni siparietti comici, e alla coppia Mifume-Bronson capace di mettere in evidenza, sempre con grande ironia, le enormi differenze culturali e morali dei due personaggi.

Non è comunque un caso che samurai e cowboy si incontrino in una pellicola, dato che proprio Sergio Leone costruì lo spaghetti western prendendo a piene mani dal cinema giapponese. La pellicola Per un pugno di dollari (1964) è palesemente un rifacimento in salsa western e occidentale del film La sfida dei Samurai, proprio con protagonista il grande Toshiro Mifume. L’ispirazione fu così palese che proprio il regista italiano fu tacciato di plagio da Akira Kurosawa.

Una pellicola dalla trama semplice che tuttavia riesce a intrattenere lo spettatore grazie a grandi scene d’azione, sangue e personaggi ben caratterizzati impersonati da attori grandiosi come Alain Delon, Charles Bronson, Toshiro Mifume e Ursula Andress. Aggiungete al tutto una fotografia e messa in scena altamente pop e otterrete Sole Rosso. Insomma, ci sono samurai e cowboy in uno stesso film. Chiedere di più sarebbe avidità.

Scritto da Alessio Balbi

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