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Il matrimonio di Maria Braun: trama e recensione del film su Prime

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In streaming su Amazon Prime Video il melodramma Il matrimonio di Maria Braun (1978) del regista tedesco Rainer Werner Fassbinder

In streaming su Amazon Prime Video il melodramma Il matrimonio di Maria Braun (1978) del regista Rainer Werner Fassbender, uno dei membri fondatori del nuovo cinema tedesco.

Trama

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Germania, 1943. Maria (Hanna Schygulla) si sposa sotto i bombardamenti alleati con Herman Braun (Klaus Löwitsch) che l’abbandonerà di lì a poco per entrare nel conflitto armato sul fronte orientale, dal quale giungeranno notizie della sua morte assieme a tutta la sua squadra in un operazione in Unione Sovietica.

Maria, avendo perso ogni speranza di abbracciare il marito, si trova costretta a mantenere se stessa e la famiglia attraverso il mercato nero e intrattenitrice a tempo pieno in un locale notturno frequentato da soldati americani.

Qui farà conoscenza del soldato afroamericano Bill del quale si innamorerà per poi scoprire che il marito è ancora vivo. Herman lo vedrà nelle braccia del soldato e lo ucciderà venendo condannato per omicidio.

Maria comincia così a vagare per la Germania in cerca di un lavoro che la porterà a conoscere l’imprenditore franco-tedesco Oswald (Ivan Desny) che la assumerà nella sua importante fabbrica tessile, ma le cose non andranno come Maria ha programmato.

Il cast della pellicola

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Nei panni della protagonista Maria l’attrice tedesca Hanna Schygulla che, dopo vari anni nel teatro, esordirà nel cinema proprio nel primo lungometraggio di Rainer Werner Fassbinder L’amore è più freddo della morte (1968), diventando così in breve tempo una delle maggiori esponenti della corrente del nuovo cinema tedesco e musa del regista.

Il marito Herman è interpretato da Klaus Löwitsch che interpretò oltre trecento ruoli durante la propria carriera fra set cinematografici e serie televisive collaborando più volte con il regista tedesco Fassbinder. Fu anche il doppiatore per il mercato tedesco di alcuni importanti attori americani, tra cui spicca Lee Van Cleef.

Ivan Desny, interprete di Oswald, fu uno dei più importanti attori nella rinascita del cinema europeo dopo la seconda guerra mondiale collaborando con autori del calibro di Michelangelo Antonioni, Wim Wenders e Max Ophüls.

Recensione

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Fassbinder racconta mischiando melodramma, satira e commedia, la storia di Maria Braun una donna tedesca che tenta di in ogni modo di cercare di non far crollare la propria realtà attraverso la ricerca di se stessa e della propria indipendenza di donna.

Il regista tedesco racconta, attraverso la tragica parabola di Maria, la storia del miracolo economico della Germania dopo la seconda guerra mondiale attraverso la scalata sociale di Eva dalle macerie di una casa distrutta alla vita lussuosa della nuova borghesia tedesca.

Un Fassbinder critico nei confronti della vecchia Germania nazista, ma anche di quella nuova immersa in un capitalismo sfrenato che, secondo il regista, ha semplicemente riadattato i principi del nazismo alla democrazia tentando di “nascondere sotto il tappeto” il proprio passato recente storico.

Un melodramma nella declinazione più classica del genere per via dell’impianto registico e fotografico, ma mosso da uno spirito fortemente rivoluzionario legato alla nuova corrente poetica del cinema tedesco di quel periodo. Inutile dire che recitazione, regia, fotografia e montaggio siano impeccabili, come in tutti i film del regista tedesco che ci regala un capolavoro destinato all’eternità nella storia del cinema.