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13 Assassini: Recensione e trailer del violento film di Takashi Miike

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In streaming su Amazon Prime Video il film storico 13 Assassini (Takashi Miike, 2010), remake dell'omoinimo film giapponese degli anni '60.

Disponibile in streaming, per i clienti iscritti al servizio Prime di Amazon, la pellicola giapponese 13 Assassini (2010) di Tkashi Miike.

La trama della pellicola

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Shinzaemon Shimada (Kōji Yakusho) è un nobile samurai a cui viene ordinata l’uccisione di Naritsugu (Gorō Inagaki), spietato e sadico fratello minore dello Shogun che ha sterminato interi villaggi e mutilato decine di persone solo per il suo divertimento, scatenando le rivolte dei contadini.

Per fronteggiare il nemico, costantemente protetto da un piccolo esercito, Shimada organizza un’ unità composta da tredici samurai di grande talento e integrità morale con cui escogiterà un complesso piano di guerra per uccidere il prossimo erede al potere che potrebbe gettare la popolazione in rivolta, sconvolgendo gli equilibri del paese.

Il cast del film

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Nei panni del protagonista l’attore giapponese Kōji Yakusho, tra i più importanti attori giapponesi in attività, è conosciuto principalmente per la collaborazione con il regista Kiyoshi Kurosawa, autore di famosi J-horror, e per il suo ruolo nel film Babel (2006) diretto dal regista messicano premio Oscar Alejandro González Iñárritu.

Takayuki Yamada, interprete del nipote di Shimada, ha collaborato più volte con il regista Takashi Miike apparendo nei due film Crows Zero e Crows Zero II, entrambi tratti dall’omonimo manga scritto e disegnato da Hiroshi Takahashi. Ha inoltre interpretato una parte nella serie televisiva giapponese, distribuita da Netflix, Il regista nudo (2019).

La recensione di 13 assassini

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Sebbene la trama del film sia molto semplice, prevedibile e colma di archetipi quello che rende la pellicola un grande film d’intrattenimento è la messa in scena del regista nipponico.

Takashi Miike dirige il remake dell’omonimo e celeberrimo film del 1963 di Eiichi Kudo senza creare una copia ma bensì un film personale in pieno stile Miike che. tuttavia, rinuncia ai suoi eccessi visivi che lo hanno reso famoso in tutto il mondo per costruire una messa in scena più sobria dove comunque non mancheranno sangue, esplosioni e combattimenti.

Sebbene l’azione e il combattimento con archi e katane sia sempre al centro della macchina da presa, il regista di Osaka non si dimentica di parlare della storia giapponese dell’800, momento in cui l’era dei samurai e dei loro codici d’onore sta volgendo al termine per lasciare spazio ad un Giappone fortemente nazionalista che sfrutterà il mito del samurai per la mera propaganda.

Un film sontuoso ricco di coreografie spettacolari, una precisa e credibilissima ricostruzione storia degli ambienti ed una regia ricca di movimenti di macchina che accompagnano lo spettatore nel cuore dell’azione ricordando maestri del cinema come Akira Kurosawa e Sergio Leone.

L’unico difetto che si può trovare nel film è l’uso della CGI che nelle esplosioni e in alcune scene d’azione fa notare troppo la sua presenza svelando allo spettatore la sua presenza in modo fin troppo marcato.

Una pellicola perfetta sia per gli amanti del cinema orientale sia per chi ha voglia di una serata ad alto tasso di adrenalina.