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L'inizio della fine per l'inflazione? L'opinione degli esperti

La Presidente della Bce Christine Lagarde

Per il giornalista Usa essa è una sorta di "parabola con alti e bassi", perciò parla di inizio della fine per l'inflazione

Dopo l’ultimo step in questo senso da parte della Federal Reserve Usa il quadro potrebbe essere quello dell’inizio della fine per l’inflazione, in merito sui media circola l’opinione degli esperti fra cui lo stesso Alan Friedman. Secondo quanto riferito a Fanpage per quest’ultimo l’aumento dei tassi negli Usa è il segnale giusto per quello scenario. Il dato è che quello scattato nelle ultime ore sarà l’ultimo aumento dei tassi di interesse secondo la Federal Reserve, poi ci sarà un periodo di pausa.

L’inizio della fine per l’inflazione?

Dopo i passi decisi da quella europea guidata da Christine Lagarde la banca centrale americana ha annunciato l’aumento di 25 punti base. In questo modo ha portato i tassi di interesse tra il 5 e il 5,25%, Ma allora perché dovrebbe andare bene? Perché per la prima volta la Fr non ha menzionato prossimi rialzi. Insomma, il segnale è quello di un effetto domino che starebbe per cessare dopo i 10 aumenti consecutivi voluti dalla banca centrale. La pensa così anche il giornalista ed esperto di economia Alan Friedman, per il quale questo è il modo giusto per iniziare a puntare verso la luce alla fine del tunnel dell’inflazione.

“Una specie di parabola con alti e bassi”

Ha detto Friedman a Fanpage: “Riesco a vederla perché a mio avviso l’inflazione è una specie di parabola: sale, tocca il suo picco e poi dopo un po’ inizia a calare. Questo è un momento comunque difficile, per il momento le famiglie dovranno tenere duro”. E ancora: “La Federal Reserve ha agito ovviamente per combattere l’inflazione arrivata a livelli che non abbiamo visto per circa due generazioni. L’aumento per i tassi di interesse è stato giusto, ma tutto è stato fatto troppo in fretta e troppo rapidamente. Questo potrebbe portare a una recessione e almeno negli Usa c’è il rischio di incorrere in un fenomeno simile”. Poi Friedman ha spiegato: “Aumentando i tassi di interesse, in Paesi come l’America si raffredda e si rallenta la domanda. In Italia il tipo di domanda è molto diverso, a soffrire sono le famiglie e le imprese che si ritrovano a pagare di più”.

Cosa dovrebbe fare anche la BCE

Ma da chi dipende questo effetto? Per il giornalista “dalla Banca Centrale Europea: se seguirà la Federal Reserve, i cittadini vedranno gli effetti di queste operazioni sulle rate dei mutui che saranno più care. Io però credo che abbiamo visto il peggio e che inizi ad essere più vicina la luce in fondo al tunnel”.