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Lissner: lirica patrimonio Unesco sarebbe giusto riconoscimento

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Napoli, 17 mag. (askanews) - L'opera lirica italiana è candidata a diventare patrimonio immateriale dell'Unesco e al Teatro San Carlo di Napoli, uno dei più antichi teatri lirici al mondo, inaugurato nel 1737, si festeggia questo riconoscimento anche se si dovrà attendere il via libera della co...

Napoli, 17 mag. (askanews) – L’opera lirica italiana è candidata a diventare patrimonio immateriale dell’Unesco e al Teatro San Carlo di Napoli, uno dei più antichi teatri lirici al mondo, inaugurato nel 1737, si festeggia questo riconoscimento anche se si dovrà attendere il via libera della commissione che esaminerà la richiesta nel 2023.

Un riconoscimento “legittimo” secondo il direttore del San Carlo Stéphane Lissner.

“L’opera è nata in Italia, è indiscutibile, se guardiamo a Monteverdi per esempio, se guardiamo a Venezia e a quello che è successo il canto italiano è indiscutibilmente l’inizio dell’opera lirica.”

Secondo Lissner, che ha diretto anche la Scala di Milano e l’Opera di Parigi non c’è dubbio: il cantare in italiano suscita la più grande emozione negli amanti dell’opera”.

Gabriele Viviani, baritono, scalda la voce nel camerino prima di salire sul palco per la Tosca di Puccini. “Secondo me il canto lirico italiano è una forma d’arte che promuove la pace in tutto il mondo. Una forma di sensibilità molto umana… perché l’opera, il canto lirico, è ciò che dà la vita ai personaggi, sensazioni, emozioni, sia per il pubblico che per l’interprete”.

E il pubblico, anche straniero, è d’accordo: “Puccini, Rossini, Bellini, Donizetti… le emozioni che questi compositori ci regalano sono universali, vanno oltre la storia, oltre i confini…”.