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Liste Pd in alto mare, troppi candidabili e pochi scranni

Il segretario Dem Enrico Letta

Il rebus del segretario fra uomini per vincere, uomini per governare ed aree da accontentare: liste Pd in alto mare, troppi candidabili e pochi scranni

In perfetto mood ferragostano le liste del Pd per le elezioni del 25 settembre sarebbero per buona parte in alto mare, ci sono troppi candidabili e pochi scranni. Perché? Perché la riduzione del numero dei parlamentari ha creato un vero “imbarazzo della scelta” per Enrico Letta che deve barcamenarsi fra le anime multiple di una formazione a più teste e la necessità di scegliere nomi “magnetici” per i collegi. 

Le liste Pd in alto mare: i problemi sul tavolo

Insomma, come lo ha definito Open, quello dei Dem è “un cantiere problematico”. Pesa anche un numero basso di uscenti a cui fa contrappunto quello di molti esterni da garantire come socialisti, rossoverdi, dimaiani e “truppe” del ministro Speranza. E nel mazzo spiccano i casi di Elly Schlein e Caterina Cerroni, poi con loro le grandi aree Pd, del segretario, di Dario Franceschini, quella di Lorenzo Guerini con la frangia di Orlando-Provenzano-Boccia. Senza contare che i veterani un’altra “guerra” se la farebbero volentieri, come Pier Ferdinando Casini

Gli uomini per vincere e quelli per governare

Quest’ultimo fa parte della frangia che è approdata alla mistica Dem tardi ma che avrebbe un ruolo fondamentale in tema di riforme costituzionali. E la ciliegina sulla torta è quella delle caselle territoriali da coprire con gli uomini giusti. Ecco perché la direzione del partito era stata rinviata dal 14 agosto alla mattina di oggi, 15 e poi ancora spostata al pomeriggio di questo Ferragosto di lavoro febbrile.