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Livorno: ritiro finito. Ma esplodono due casi

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Il ritiro è finito e per il Livorno è tempo di primi bilanci. Novellino ha preteso che la squadra tornasse a lavorare molto presto per smaltire la delusione del post-Padova ma è chiaro che rientrasse nelle sue aspettative di lavorare su una base superiore di nuovi acquisti. A Bra infatti gli un...

De Lucia

Il ritiro è finito e per il Livorno è tempo di primi bilanci. Novellino ha preteso che la squadra tornasse a lavorare molto presto per smaltire la delusione del post-Padova ma è chiaro che rientrasse nelle sue aspettative di lavorare su una base superiore di nuovi acquisti. A Bra infatti gli unici volti nuovi sono stati il giovane difensore Regno e l’attaccante di scuola interista Dell’Agnello, cui vanno aggiunti Simone Barone, in prova da svincolato ma ormai ad un passo dalla firma, e Gael Genevier, prelevato in prestito dal Siena sul finire del ritiro ma capace comunque di entrare abbastanza presto negli schemi del tecnico avellinese.

Dal punto di vista tattico la grande novità è stata l’adozione a tempo pieno del 4-2-3-1 visto spesso nella scorsa stagione ma gioco forza molte cose vanno ancora registrate, a partire dalla coesistenza di un centrocampo tecnico e poco portato all’interdizione come quello formato proprio dalla coppia Genevier-Barone chiamato a proteggere una difesa comunque abbastanza bloccata ma pure a supportare il trio di trequartisti alle spalle dell’unica punta, che è e dovrebbe rimanere Dionisi. Ed al di là delle lacune ancora presenti nella rosa, che necessita di almeno un mediano abile in fase di rottura e di una seconda punta che sappia far dimenticare Tavano, al momento lo spogliatoio è agitato da due casi. Legati ad Alfonso De Lucia e Romano Perticone.

Due dei punti fermi del Livorno degli ultimi anni, decisivi nella promozione del 2009, sono infatti stati messi ai margini dal tecnico, che li ha portati in ritiro salvo poi non utilizzarli nelle amichevoli e farli allenare a parte. Facile pensare a diktat presidenziali, come già successo con Tavano nel finale della scorsa stagione, anche alla luce delle tante critiche subite durante l’ultimo campionato da De Lucia (Spinelli disse di “non volerlo più vedere a Livorno”). Ma la situazione va risolta in fretta, anche perché quella legata al portiere è la lacuna più evidente dell’organico: Mazzoni infatti non viene ritenuto all’altezza e sarebbe già stato promesso alla Pro Vercelli in caso di ripescaggio in Prima Divisione. Da qui è nata l’ipotesi di uno scambio col promettente Alex Valentini, ex Mantova, ma appare difficile che possa essere lui il guardiano titolare dei pali di una squadra che punta dichiaratamente in alto.

Il candidato principale pare allora essere Gianluca Curci, caduto in disgrazia l’ultimo anno alla Sampdoria ed attualmente alla Roma che aspetta solo di ricevere offerte: con le porte della Serie A ormai chiuse Curci potrebbe accettare di rilanciarsi in B ed al resto ci penserebbero i buoni rapporti con la Roma, che sta per ridare in prestito agli amaranto pure Marco D’Alessandro. Quanto a Perticone, il suo accantonamento non ha spiegazioni apparenti se non quella legata ad un ingaggio molto alto di cui Spinelli si disfarrebbe molto volentieri: anch’egli reduce da un’esperienza da incubo alla Sampdoria (arrivato a gennaio non ha mai giocato) c’è chi dice paghi l’amicizia con De Lucia ed in effetti dal punto di vista tecnico l’ostracismo appare ingiustificato. Il difensore di scuola milanista non sembra però intenzionato ad andarsene sebbene il tecnico lo ignori: forse l’arrivo di un altro difensore lo convincerà a cambiare aria ma in lontananza si sente aria di mobbing