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Pagamento del gas russo in rubli: lo strappo all’Ue di Viktor Orban

Viktor Orban

Attraverso una dichiarazione riportata da Tass del ministro degli Esteri ecco lo strappo all’Ue di Viktor Orban: il gas russo sarà pagato in rubli

Lo strappo all’Ue di Viktor Orban potrebbe concretizzarsi con una scelta che sa molto poco di Europa e men che mai di Nato, con il sì al pagamento del gas russo in rubli. Il fresco rieletto presidente dell’Ungheria sarebbe pronto a cedere al diktat di Putin, almeno secondo un lancio strategico dell’agenzia russa Tass. Il dato di fatto è che neanche ha fatto in tempo a farsi rieleggere premier a Budapest per la quarta volta ed a prendersi i complimenti di Salvini che Orban ha ritrovato la verve ambigua e “moscovita” che caratterizza la sua azione politica fin dal 2009, quando entrò nella grazie di Vladimir Putin con il suo machismo governativo.

Lo strappo di Orban sul pagamento in rubli del gas russo

C’è un altro dato: tre quarti degli approvvigionamenti energetici dell’Ungheria dipendono in tutto e per tutto da Mosca, specie in tema di petrolio. Ad ogni modo l’Ungheria potrebbe essere il primo Paese europeo a cedere alla richiesta della Russia di pagare il gas naturale in rubli. Lo strappo è arrivato con la dichiarazione del ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, riportata da Tass: “Si cerca una soluzione tecnica per pagare le forniture di di gas russo in rubli”.

“Prioritario adempiere ai pagamenti per Gazprom”

E ancora: “La priorità per l’Ungheria è di adempiere all’obbligo di pagamento con Gazprom”. Vale a dire di rispettare la scadenza prevista per la fine di maggio, ma Gazprom ha una sua banca che convertirebbe in rubli i pagamenti in Euro, il che è un po’ l’escamotage di Italia e Germania per stare contro Putin senza stare al freddo, quindi quella dell’Ungheria sembra in tutto e per tutto una scelta, oltre che energetica e di intoccabile sovranità nazionale, anche di chiaro sapore “politico”.