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Lo Zoo di 105, scherzi e battute su uno stupro: è polemica per le "rape jokes"

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Scatta la polemica per gli scherzi e le battute sullo stupro da parte de Lo Zoo di 105. La denuncia di Jennifer Guerra.

La giornalista Jennifer Guerra ha denunciato le battute sullo stupro de Lo Zoo di 105. Vengono definiti “rape joke”, ovvero quando qualcuno si diverte e ride raccontando storie di violenza. Una denuncia molto forte, che coinvolge gli speaker de Lo Zoo di 105.

Le battute sullo stupro de Lo Zoo di 105

Gli speaker de Lo Zoo di 105 hanno riso e scherzato raccontando la storia di una ragazza che sarebbe stata portata in camera incosciente e avrebbe subito una violenza sessuale. “Uno che in una serata in montagna mi ricordo che ne trascinò una in camera, senza fare nomi e poi la riportò dove la prese. Si è risvegliata senza sapere quello che era successo” è il racconto. Una storia che viene raccontata tra le risate generali. Lo speaker ha raccontato di aver spiegato allo “stupratore” che si trattava di “violenza sessuale“, ma questa spiegazione diventa oggetto di nuove battute. “No ma a lei piaceva” hanno raccontato. “E da cosa te ne sei accorto?” è stato chiesto. “Effettivamente, ora che ci penso…” è stato risposto. Stiamo parlando di “rape joke“.

Lo Zoo di 105, la denuncia di Jennifer Guerra

Sono le battute sullo stupro, ormai normalizzate nella quotidianità e a volte pronunciate con leggerezza da autorità. Sono molto presenti perché la nostra cultura ritiene lo stupro una sorta di incidente di percorso, che succede ogni tanto e di cui dobbiamo farci una ragione. Senza considerare che non si tratta solo di un fatto di cronaca isolato in sé, ma è reso possibile e normalizzato da una cultura: da Il ratto delle Sabine, alla battuta sul cloroformio, fino alla maglietta del vicesindaco leghista ‘se non puoi sedurla puoi sedarla’, sono fattori che messi assieme creano una cultura assolutoria verso la violenza sessuale” ha spiegato Jennifer Guerra, in un’intervista al Messaggero.

Proprio lei ha voluto denunciare quanto successo allo Zoo di 105, spiegando che dalla trasmissione hanno provato a fermare l’ondata di stories critiche che arrivavano da Instagram, per poi decidere di invitare in trasmissione le ragazze che ne avevano parlato. La giornalista ha raccontato che l’argomento è stato replicato, in modo ancora peggiore. Alla fine sono arrivate le scuse e la promessa di non ridere più sugli stupri. “Succede che lo Zoo di 105 fa alcuni rape joke (battute sullo stupro) in diretta. Raccontano la storia di uno che non si accorge di aver stuprato una ragazza ma poi gli viene il dubbio – grasse risate. Alcune vittime e survivor di stupro, giustamente, fanno call out pubblicamente attraverso alcune storie su Instagram. C’è un tira e molla con la redazione del programma, che prima chiede alle ragazze di togliere le storie, poi le invita in radio e infine fa un’altra puntata in cui rincara la dose descrivendo altri scenari, stavolta con un uomo gay e una donna trans. Alla fine l’invito alle ragazze viene ritirato e la radio si limita a scusarsi dicendo che la trasmissione non farà più battute sullo stupro” sono le parole della giornalista.

Jennifer Guerra ha aggiunto che una delle ragazze che ha denunciato su Instagram avrebbe ricevuto minacce e insulti su Telegram. “Stanotte una delle ragazze coinvolte si sveglia e si trova dei messaggi su Telegram: minacce di stupro e di morte da parte della R*pewaffen perché ‘hai osato imporre il tuo credo allo Zoo 105’. Non voglio diffondere quello che le è stato scritto, ma è davvero tremendo. Si sono presi la briga di fare un logo e una serie di fotomontaggi” ha denunciato la giornalista. Un terrificante epilogo per una storia davvero terribile.