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Logistica: Loriga&Associati, cresce presenza femminile ma strada ancora lunga

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Roma, 3 feb. (Labitalia) - Ci sono, da sempre, settori che tradizionalmente vengono considerati, a livello lavorativo, maschili o femminili. La logistica, senza dubbio, rientra tra quelli che, almeno nella maggior parte dei casi, sono reputati da uomini. Si tratta, però, di una convinzione sb...

Roma, 3 feb. (Labitalia) – Ci sono, da sempre, settori che tradizionalmente vengono considerati, a livello lavorativo, maschili o femminili. La logistica, senza dubbio, rientra tra quelli che, almeno nella maggior parte dei casi, sono reputati da uomini. Si tratta, però, di una convinzione sbagliata e i numeri sembrano dimostrarlo, come spiega Orazio Stella, senior partner di Loriga&Associati, società di ricerca e selezione: “Io credo che non esistano lavori da/per uomini e lavori da/per donne. Certo, non possiamo negare che in un ambito come quello della logistica e dei trasporti le quote rosa siano ancora al minimo, ma dobbiamo anche sottolineare che, nel corso degli ultimi 5 anni, la situazione è nettamente cambiata".

"Secondo una nostra indagine, ad esempio, il numero di donne, anche in ruoli di grande responsabilità e in aziende multinazionali, è cresciuto di più del 30% negli ultimi 5 anni. Se prima, infatti, le aziende tendevano ad assumere una donna in ruoli definiti trasversali (come ad esempio risorse umane o amministrazione), oggi è molto più frequente, per fortuna, trovare una candidata che risponde ad un annuncio per area manager o per la direzione commerciale. La strada è ancora lunga, ma stiamo andando nella giusta direzione”, prosegue.

Le donne che lavorano nel settore dei trasporti e della logistica sono solo il 22%. “Il numero così limitato di professioniste nel settore della logistica – aggiunge Orazio Stella – è dovuto, almeno in parte, a un retaggio culturale molto radicato che, purtroppo, impatta sulle aziende ma anche sulle stesse candidate che, magari, non prendono in considerazione un’opportunità di lavoro perché la reputano troppo lontana dalle loro competenze, inclinazioni o stile di vita. Questo, però, non è affatto vero e tecnologia e innovazione possono davvero rendere il settore più accessibile. L’innovazione, però, non deve limitarsi all’aspetto digitale, ma andare oltre ed includere anche la cultura affinché le quote rosa, nel settore della logistica e dei trasporti, possano aumentare costantemente e sempre di più”.