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Lombardia: campagna social meglio del Lazio, Moratti batte Fontana e Majorino in spesa

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Milano, 2 feb. (Adnkronos) - La campagna elettorale della Lombardia sui social media surclassa quella che si sta svolgendo nel Lazio; tra i candidati lombardi, Letizia Moratti la fa da padrone, spendendo molto di più di quanto non facciano Majorino e Fontana, ma il governatore uscente risulta...

Milano, 2 feb. (Adnkronos) – La campagna elettorale della Lombardia sui social media surclassa quella che si sta svolgendo nel Lazio; tra i candidati lombardi, Letizia Moratti la fa da padrone, spendendo molto di più di quanto non facciano Majorino e Fontana, ma il governatore uscente risulta il più seguito, avvantaggiato dai cinque anni di esperienza istituzionale. Tecnicamente, però, il migliore risulta Majorino. Questi i principali risultati emersi da uno studio realizzata dalla società di strategia e comunicazione digitale DeRev per monitorare l'efficacia della comunicazione elettorale sulle piattaforme social, in vista delle elezioni per la presidenza della Regione Lombardia.

"Quella lombarda è una comunicazione digital matura, ma è andata in scena, ancora una volta, una campagna elettorale che dimentica i giovani -spiega il ceo di DeRev Roberto Esposito-. Tutti i candidati hanno dato prova di saper cogliere l’importanza di questo canale per raggiungere i cittadini e il dato sulla spesa in sponsorizzazioni lo dimostra. In generale, si tratta di una comunicazione matura, anche se restano margini di miglioramento".

Nel dettaglio vediamo che con un investimento di 30mila euro in advertising e ben oltre mille post pubblicati, Letizia Moratti si afferma come la candidata più aggressiva dal punto di vista comunicativo; l’ex sindaco di Milano ed ex vicepresidente della Regione Lombardia ha affrontato la campagna elettorale sui social media in modo muscolare, ma paga una base di follower non particolarmente ampia: poco più di 17mila tra tutte le piattaforme. Dall’altro lato, il presidente uscente Attilio Fontana si muove agevolmente contando su una fanbase di quasi 370mila follower, costruita in cinque anni di attività al vertice della Regione. Su tutti, spicca poi l’ottima performance di Pierfrancesco Majorino, che ha accresciuto del 13,77% il proprio seguito sui social.

La campagna elettorale lombarda sui social media ha decisamente surclassato quella che si sta svolgendo nel Lazio: nessun candidato, a parte l'ex assessore alla Sanità Alessio D’Amato, in corsa con la coalizione di centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, ha investito in advertising. Non solo, ma la somma dei follower di tutti gli aspiranti alla presidenza del Lazio è di poco superiore alla fanbase della sola Letizia Moratti. Di fatto, la campagna elettorale sui social nel Lazio parla appena allo 0,6% della popolazione.

I tre candidati candidati lombardi, invece, hanno presidiato in maniera costante Facebook, Instagram e Twitter, con una predilezione per quest’ultima piattaforma da parte di Moratti e Majorino. Fontana ha pubblicato 588 post nel periodo considerato (1 dicembre 2022 – 28 gennaio 2023), raggiungendo un engagement medio del 2,58%. Letizia Moratti, pur avendo speso tantissimo in termini economici e anche di energie, ha totalizzato 129mila interazioni e appena 17mila follower. Decisamente staccata, e inefficace, Mara Ghidorzi che parla sui social appena a 1.275 persone, pubblicando meno di un post al giorno.

In questa campagna elettorale, infine, c'è un punto debole, che è comune a tutti: sebbene Instagram sia ormai assimilato, per importanza, a Facebook, nessuno dei candidati ha tentato la via di TikTok. Questa "è stata una campagna del tutto over 30 -commenta Esposito-; i candidati hanno rinunciato in partenza all’elettorato più giovane. Certamente ingaggiarsi nel dialogo con queste generazioni può essere molto difficile, non dimentichiamo alcune pessime prestazioni della campagna nazionale per il voto di settembre, ma tirarsi indietro per paura o per fatica è anch’esso un messaggio molto chiaro su quello che si intende fare da eletti. E investire sui giovani -conclude- significa prima di tutto parlarci e coinvolgerli".