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L'oppositore Navalny su Twitter: "Sono stato arrestato ingiustamente"

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L'oppositore russo Alexei Navalny ha annunciato su Twitter di essere stato arrestato a Mosca.

Tempi duri per chi decide di opporsi, seppure democraticamente, al presidente Putin. L’oppositore russo Alexei Navalny, suo prossimo e temibile aversario, ha annunciato su Twitter di essere stato arrestato a Mosca. Le manette sono scattate all’uscita dalla sua abitazione, mentre si stava dirigendo a un incontro elettorale.

“La polizia mi ha portato in commissariato”, ha scritto Navalny, aggiungendo di non conoscere la motivazione del fermo. Sul suo account Instagram ha inoltre postato un breve video in cui si vedono gli agenti che scendono dall’auto per arrestarlo.

A quanto divulgato dalla portavoce del politico, Kira Iarmych, l’oppositore che intende sfidare Putin alle presidenziali di marzo avrebbe dovuto prendere il treno per recarsi a una manifestazione autorizzata. “Il vecchio Putin non vuole che io vada a Nizhny Novgorod. Il Cremlino considera i miei incontri con gli elettori come un’enorme minaccia e me stesso alla stregua di un insulto”, ha scritto Navalny.

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Chi è Alexei Navalny

Attivista e politico noto anche lontano da Mosca, che ha annunciato la sua intenzione di scendere in campo per le presidenziali 2018. Per lui, la sfida da porre, almeno secondo le sue dichiarazioni, è più in generale a un sistema dove il rituale delle elezioni va in scena regolarmente ma che negli ultimi 20 anni, tra assenze di idee, programmi e reali approcci alternativi, non è servito a molto.

Avvocato e blogger, critico del sistema e della corruzione a vari livelli, nel ceto politico e imprenditoriale, nel 2013, prima delle elezioni, Navalny fu condannato a cinque anni di carcere per appropriazione indebita in relazione al cosiddetto affare “Kirovles”, una vicenda risalente al 2009, negli anni in cui era consulente del governatore di Kirov. Sentenza e processo non privo già ai tempi di letture politiche, alla luce del ruolo svolto da Navalny nel movimento di protesta sorto a seguito delle dinamiche elettorali dell’inverno 2011-2012.

Apprezzato lontano da Mosca per le sue battaglie, e per una generale immagine da antagonista che ha saputo sfruttare la dimensione online, Navalny non è propriamente un liberale e in passato si è reso protagonista di idee e comportamenti che non escludono tendenze nazionaliste. In passato, aveva militato nel partito liberale Yabloko di Grigory Yavlinsky.

Navalny aveva deciso da tempo di rilanciare il suo movimento cresciuto attorno alla denuncia delle presunte ricchezze occulte del primo ministro ed ex presidente (fedelissimo di Putin) Dmitrij Medvedev. A confortare Navalny guardando al 2018, i risultati conseguiti nel 2013, quando corse, con buoni risultati ma senza arrivare al ballottaggio, alla carica di sindaco a Mosca, battuto da Sergey Sobyanin. Navalny prese un confortante 27,24%.