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Luca Traini, ecco i nomi delle sei vittime della sua follia

luca traini

Diffusi i nomi delle vittime ferite durante il folle ed ingiustificabile gesto di Luca Traini. Si trattano di giovani di un'età tra i 20 e i 32 anni

Luca Traini è il folle che ha compiuto l’attentato a Macerata. Nel suo folle gesto sono state ferite 11 sfortunate persone. Sono tutti individui stranieri, provenienti dall’Africa sub-sahariana, di età compresa tra i 20 e i 32 anni. Si trattano di 10 uomini ed una donna. Nel frattempo, Luca Traini non ha dato segni di pentimento, confermando di avere una personalità pericolosamente disturbata.

Luca Traini vittime

Sono stati diffusi i nomi delle 11 persone ferite nella folle aggressione compiuta da luca Traini. Il primo ad essere colpito è stato Mahamadou Toure, 28enne proveniente dal Mali. Adesso è ricoverato in rianimazione, e presenta un ematoma al fegato. L’unica donna è la nigeriana Jennifer Otioto, 29 anni. Lei vive a Macerata da due mesi. Jennifer Otioto è l’unica persona per cui Luca Traini ha chiesto informazioni riguardo la sua salute. L’attentatore, ha dichiarato che non voleva colpirla. Dalla stessa nazione arriva il 26enne Gideon Azeke. Lui, invece è stato ferito ad una gamba. Wilson Kofi, 28 anni del Ghana, presenta invece diverse fratture alle costole e una contusione polmonare. Festus Omagbon, 32enne nigeriano, ha sibito una lesione vascolare al braccio destro. Invece, il 23enne proveniente dal Gambia Omar Fadera è stato, per sua grande fortuna, colpito solo di striscio.

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Nessun rimorso

Luca Traini è senza dubbio un soggetto molto pericoloso. Secondo il suo legale Giancarlo Giulianelli, l’imputato, accusato di strage aggravata dalla finalità di razzismo, non presenta alcun rimorso per quanto compiuto sabato 3 febbraio 2018. Luca Traini ha una pericolosa mentalità disturbata. I carabinieri hanno perquisito la sua disordinatissima stanza. I militari hanno trovato una copia del Mein Kampf di Adolf Hitler, e altri oggetti e pubblicazioni direttamente riconducibili con l’estrema destra.
Luca Traini era intenzionato ad uccidere Innocent Oseghale, il nigeriano accusato, sulla base di prove molto compromettenti, di essere l’assassino della povera Pamela Mastropietro. Tuttavia, forse a causa della sua mentalità disturbata, avrebbe mutato idea improvvisamente all’ultimo, e ha deciso di sparare contro ogni persona (di sesso maschile, verrebbe da pensare) di colore incrociata per strada. È proprio Luca Traini a dare questa spiegazione alle forze dell’ordine. L’attentatore ha poi sparato anche verso la sede del PD, e contro alcuni esercizi commerciali frequentati da immigrati. Luca Traini, prima di essere arrestato, si è recato nel posto dove sono state trovate le valigette con il corpo fatto a pezzi di Pamela Mastropietro. Lì ha pregato, ha lasciato una scatola di proiettili vuota e una specie di cero votivo di Benito Mussolini. Poi è andato in piazza Vittoria per farsi arrestare di fronte al monumento per i caduti.
Si tratta di una storia di pura follia ingiustificabile ed irrazionale. Il comportamento ha anche delle strane contraddizioni. Come il fatto di avere una certa preoccupazione della donna ferita, o di mettersi a pregare.