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L'Ue in allerta: possibile fallimento degli accordi Brexit

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La Commissione europea ha inviato una lettera agli stati membri per mettere in evidenza un possibile fallimento dei negoziati con il Regno Unito.

La Commissione Ue ha annunciato ai 27 paesi dell’Unione di “intensificare gli sforzi per prepararsi ad ogni eventualità“. Brexit crea timori ai vertici di Bruxelles e l’allarme è legato a un possibile fallimento dei trattati con relativi contraccolpi a tutto il mercato comunitario. Le contrattazioni da parte dell’Unione Europea sono guidate da Guy Verhofstadt che avrebbe concordato con l’Uk il continuo di un libero scambio di merci e servizi. La questione però sembra sfuggire dalle mani della politica europea a causa del caos che l’Inghilterra sta subendo: il governo May ha visto le dimissioni di due ministri (Davis e Jhonson) e delle critiche sempre più profonde a causa della visibile difficoltà che sta dimostrando il suo esecutivo a gestire i negoziati della brexit.

La brexit e il fallimento degli accordi

La Commissione europea ha inviato una comunicazione agli Stati membri per valutare un ipotetico fallimento dei trattati con l’Uk: “Vogliamo essere pronti per entrambi gli scenari” ha spiegato Mina Andreeva, portavoce della Commissione. “Stiamo lavorando molto duramente per avere un accordo con il Regno Unito, ma dobbiamo essere pronti ad ogni eventualità, prepararsi al recesso dell’isola non è tuttavia responsabilità soltanto delle istituzioni dell’Unione: si tratta di un impegno comune, condiviso a livello di Unione, nazionale e regionale, che coinvolge gli operatori economici e altri soggetti privati”. L’appello dell’europarlamentare è: “Intensificare l’impegno per prepararsi a tutte le evenienze e assumersi le proprie responsabilità”.

I commenti di Guy Verhofstadt

Il liberale belga responsabile dei negoziati con il Regno Unito ha precisato quali siano i rischi e le questioni ancora problematiche nei negoziati: “Anzitutto i confini irlandesi, i cittadini dell’Irlanda del nord averebbero difficoltà a muoversi all’interno della propria isola” Per Verhofstadt, Theresa May non ha chiare le intenzioni del proprio governo e non fa altro che boicottare tutte le proposte provenienti dall’Unione”,

Le richieste del governo britannico

Sulle richieste del governo britannico sembra esserci incomprensione collettiva: le proposte di Theresa May vengono criticate sia dai favorevoli alla “soft brexit” (labouristi) sia dai conservatori che ritengono le posizioni del Primo ministro troppo flessibili.

Gli inglesi sono però in maggioranza consapevoli delle ripercussioni economiche che la brexit porterà. Un’indagine pubblicata sul Times mostrava come le famiglie d’oltre manica perderanno circa 900 pound all’anno a causa dell’uscita dall’Unione Europea.