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Luigi Bergamin si costituisce in Francia dopo l’arresto dei sette brigatisti rossi

Luigi Bergamin in una foto dell'epoca

Luigi Bergamin si costituisce in Francia dopo l’arresto dei sette brigatisti rossi: è stato militante dei Pac ed è stato condannato per l'omicidio Santoro

Luigi Bergamin si costituisce in Francia dopo l’arresto dei sette brigatisti rossi messo a segno dalla magistratura in collaborazione con le toghe nostrane. Arresti portati a compimento dopo l’incontro fra i due ministri della giustizia italiana e francese Marta Cartabia ed Eric Dupond Moretti. Da quel summit era scaturito il blitz con sette ex terroristi italiani rifugiati in Francia presi a Parigi su richiesta dell’Italia. I dieci sono accusati di atti di terrorismo risalenti agli anni ’70 e ’80. Bergamin era nel terzetto sfuggito al primo blitz assieme a Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura, condannato per l’omicidio del vice brigadiere Custra e costituitosi anche lui.

Luigi Bergamin si costituisce in Francia: l’omicidio Santoro

Ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo, la formazione in cui aveva militato anche un’altra ex primula rossa fuggita in Sud America, Cesare Battisti, Bergamin deve scontare una pena di 16 anni e 11 mesi di reclusione. Secondo gli atti è considerato ideatore dell’omicidio del maresciallo Antonio Santoro, capo degli agenti di polizia penitenziaria ucciso a Udine il 6 giugno 1978 proprio da Battisti. Per lui l’8 aprile era  scattata la prescrizione, ma solo un punto di procedura generale. I termini della stessa infatti erano stati interrotti dal magistrato di sorveglianza milanese Gloria Gambitta. La richiesta di “bloccare” la scadenza di processabilità per Bergamin era giunta dal pm Adriana Blasco, che ha dichiarato Bergamin “delinquente abituale”. 

Luigi Bergamin si costituisce: cosa c’è dietro il blitz

È quindi evidente che dietro il blitz e il summit interministeriale c’è stato tutto un fraseggio operativo che non ha solo coinvolto i servizi, in primis lo Sdtat francese e il nostro AT (Casa), ma anche le singole procure operanti sui fascicolo, che hanno tessuto la rete procedurale per evitare che quegli arresti venissero vanificati. L’intera vicenda  è stata seguita direttamente in Francia dal giudice di collegamento  designato a Parigi, Roberta Collidà. Il magistrato si trova a Roma, in una riunione presso il ministero della Giustizia. L’incontro servirà a fare il punto sull’operazione ‘Ombre Rosse’ e i suoi sviluppi nei prossimi giorni.

Luigi Bergamin si costituisce: la “Notte della Repubblica”

Il raid era scaturito dalla necessità etica e giuridica di “scavalcare” gli ambiti di applicazione più estremi della cosiddetta “Dottrina Mitterand” e restituire (trardivamente) alla giustizia personaggi resisti responsabili di omicidi, di gambizzazioni e atti sovversivi durante quella che Sergio Zavoli definì “La Notte della Repubblica”. Fonti locali asseriscono che Bergamin, dopo un’attenta valutazione della sua posizione con il suo avvocato,  si è presentato con lo stesso al seguito al palazzo di Giustizia di Parigi per costituirsi. 

Luigi Bergamin si costituisce: è il fermato numero otto

A carico del terrorista anche una condanna per per l’omicidio del macellaio Lino Sabbadin. Bergamin è il fermato numero otto e il numero quattro a dover scontare una condanna delimitata temporalmente. Dei sette fermati nelle ore scorse quattro hanno una condanna all’ergastolo: Capelli, Petrella, Tornaghi e Manenti. Per Alimonti e Calvitti invece la pena passata in giudicato è rispettivamente 11 anni, 6 mesi e 9 giorni e 18 anni, 7 mesi e 25 giorni. Pietrostefani deve scontare una pena di 14 anni, 2 mesi e 11 giorni.