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Macron: "Non prevediamo di imporre dei test covid in seno all'Ue"

Macron

"Teniamo al buon funzionamento del nostro spazio comune" ha affermato Macron in riferimento alle nuove restrizioni anti covid

Fanno ancora discutere le nuove restrizioni decise dal governo italiano per chi proviene dall’estero.  Il Presidente francese  Macron ha dichiarato:   “Non prevediamo di imporre dei test covid in seno all’Ue”

Nuove restrizioni covid, la presa di posizione di Macron  

 La decisione del governo  di rendere obbligatori i tamponi all’arrivo in Italia da parte dei cittadini provenienti dall’estero, compresi quelli dell’Unione Europea, tiene ancora banco in seno alle istituzioni europee.

Dopo la presa di posizione della Vice presidente della Commissione europea Vera Jourova (e di altri rappresentanti dell’Ue) e l’interrogazione parlamentare alla Commissione Europea di FdI, arriva anche la presa di posizione del Presidente francese Emmanuel Macron.  Che, durante la conferenza stampa a margine dell’ultimo  Consiglio Europeo, ha chiarito la questione del governo francese sulla questione.

Macron: no ai tamponi covid 

Non prevediamo di imporre dei test covid in seno all’Ue, perché teniamo al buon funzionamento del nostro spazio comune e perché, dal momento in cui una variante è presente in questo o quel Paese dell’Ue, si diffonde molto rapidamente negli altri” ha affermato il Presidente francese.

Ribadendo, quanto era stato già richiesto dalle istituzioni europee, ossia una uniformità di decisioni all’interno dei paesi dell’Ue. Il governo italiano ha però difeso la scelta nelle parole del Ministro degli Esteri Di Maio  che ha cercato in qualche modo di smorzare i toni della discussione. Giustificando le misure più restrittive con la necessità di proteggere l’Italia dalla variante Omicron sul quale il nostro paese al momento ha il vantaggio di una diffusione più bassa.

Covid, Macron: “Maggioranza dei movimenti fatta dai transfrontalieri”

Diverso invece l’approccio del Presidente francese secondo il quale “La maggioranza dei movimenti viene fatta dai transfrontalieri – continua – che sono esenti da questa misura. Non metteremo dei test Pcr nei confronti di altri Paesi Ue, li imporremo per i Paesi terzi una volta che siano classificati nelle categorie che li richiedono”.