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Madonna di Trevignano: "Ho visto Gisella Cardia moltiplicare la pizza"

gisella cardia

Nuove voci sul caso della Madonna di Trevignano: in difesa di Gisella Cardia arriva una testimone.

Continua a far discutere il caso della Madonna di Trevignano, nella periferia romana, e di Gisella Cardia, ovvero la sedicente veggente accusata di aver truffato i fedeli a suon di presunti miracoli, come la moltiplicazione del cibo, e statuette della Vergine lacrimanti sangue. Adesso però a difenderla c’è una testimone.

Il caso di Gisella Cardia e la moltiplicazione del cibo: “L’ho vista moltiplicare la pizza

C’è una svolta nel caso della veggente di Trevignano. Intervistata da Fanpage.it è intervenuta Nadia, una delle persone che, come lei stessa afferma, erano presenti quando Cardia ha moltiplicato il cibo, in questo caso specifico una teglia di pizza.

Come racconta la testimone, durante un pomeriggio di preghiera a casa di Gisella e del marito Gianni, una misera teglia di pizza sarebbe bastata a sfamare ben venti persone. Come sarebbe possibile? Di seguito la ricostruzione della donna.

Quel giorno di alcuni anni fa ho portato una piccola teglia di pizza a casa di Gisella Cardia, che avremmo mangiato dopo la recita del rosario. Non sapevo quando l’ho preparata, quante persone saremmo state, una volta arrivata ho pensato che non sarebbe bastata, eravamo almeno in venti. Non so dire cosa sia accaduto, è rimasto inspiegabile per chi era presente” afferma la donna.

Ho lasciato la pizza sul buffet: è addirittura avanzata

Penso che Gesù conosca le esigenze di noi figli. Sono convinta che anche in quel momento sapeva di questa necessità, ossia che il cibo che avevamo a disposizione mentre eravamo riuniti a pregare non sarebbe bastato per tutti” afferma con sicurezza la signora Nadia a Fanpage.it.

“Ho posato la teglia sul tavolo e da lì non è stata più spostata, al momento di mangiare la pizza l’ho tagliata personalmente. Ho poi lasciato che ciascuno la prendesse a buffet: tutti sono riusciti a mangiarne. Non solo, ne è anche avanzato qualche pezzetto e ce lo siamo portato a casa” conclude.

Il caso di Trevignano Romano resta un mistero, intanto sono in corso l’indagine della Procura di Civitavecchia e i lavori della Commissione diocesana di Civita Castellana. La Chiesa cattolica non si è ancora espressa.