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La madre di Tiziana Cantone: "Nessuno deve soffrire così"

Tiziana Cantone

Tutto è cominciato con la relazione con Sergio Di Palo, il 40enne autore dei video hot. Il 13 settembre 2016 Tiziana si impiccò con un foulard.

Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, è stata ospite di Domenica In, dove ha raccontato a Mara Venier tutto il suo dolore per la morte della giovane figlia. Al vuoto lasciato dalla scomparsa di Tiziana si aggiunge la rabbia: “Ci sono ancora suoi video sui siti porno, c’è ancora gente che li cerca”.

Le parole della madre

La donna ha ricordato il momento in cui tutto ha avuto inizio. Tiziana “si era messa con Sergio Di Palo, un uomo più grande di lei. Era una persona benestante e molto conosciuta, autosufficiente. Un giorno mi dice di dovermi parlare e mi rivela che quei video erano stati pubblicati per vendetta da alcuni conoscenti”. Di Palo, 40 anni, consigliò alla ragazza di eliminare i propri account social, ma ormai era troppo tardi: “Fu l’inizio della fine”.

Tiziana Cantone

La 29enne napoletana si è tolta la vita il 13 settembre 2016. Si è impiccata nella cantina di famiglia, a Mugnano (Napoli), perché non riusciva più a sopportare i suoi video che circolavano sul web. “Stai facendo il video? Bravo“, con queste parole Tiziana si rivolge alla telecamera prima dell’inizio di un rapporto sessuale con il fidanzato Sergio. Quel filmato, che doveva rimanere privato, venne invece reso pubblico nella primavera del 2015, tanto da diventare un tormentone. Il video fu inviato a cinque persone, dando inizio a una catena incontrollata che è terminata su alcuni siti pornografici.

Tiziana ha provato a denunciare l’accaduto, allarmata. Ha ammesso di essere consenziente al momento delle riprese e ha raccontato ai magistrati di trovarsi in un momento di “fragilità e depressione“. In un primo momento non ha citato Sergio Di Palo, ma ha fatto i nomi di Antonio e Enrico Iacuzio, Christiana Rollo, Antonio Villano e Luca Luke. Nonostante le denunce, i video hanno continuato a circolare e Tiziana è arrivata a chiedere il diritto all’oblio e il cambio del nome, ma senza ottenerli. Tentò il suicidio una prima volta, ma venne salvata in tempo. Il 13 settembre il suo corpo venne ritrovato impiccato con un foulard.