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Mafia, 27 arresti: coinvolti anche due sindaci

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Continua la lotta alla mafia. Gli agenti della Polizia di Stato di Taranto hanno eseguito una operazione nei confronti di un presunto sodalizio criminale di stampo mafioso attivo nel Capoluogo pugliese. Sono state notificate misure cautelari nei confronti di 27 persone indagate a vario titolo ed in ...

Continua la lotta alla mafia. Gli agenti della Polizia di Stato di Taranto hanno eseguito una operazione nei confronti di un presunto sodalizio criminale di stampo mafioso attivo nel Capoluogo pugliese. Sono state notificate misure cautelari nei confronti di 27 persone indagate a vario titolo ed in concorso tra loro, di associazione di tipo mafioso, scambio politico elettorale – mafioso, estorsione, corruzione, rapina, riciclaggio, lesioni personali, danneggiamento, detenzione illegale di armi da fuoco e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

La maxi operazione anti-mafia è scattata all’alba ed è stata condotta, come detto, dalla Squadra Mobile di Taranto. Gli agenti coordinati dal questore Stanislao Schimera hanno eseguito i provvedimenti restrittivi disposti dal gip di Lecce su richiesta dei magistrati della Direzione Distrettuale anti-mafia.

Coinvolti anche due sindaci

Nel maxi blitz, sono finiti in manette anche amministratori e politici locali di tre Comuni ricadenti nelle province di Taranto e Brindisi, fra i quali il sindaco di Avetrana Antonio Minò (indagato per concorso esterno), il sindaco di Erchie Giuseppe Margheriti e un ex consigliere di Manduria (quest’ultimo indagato per scambio elettorale politico-mafioso).

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, nell’operazione, denominata ‘Impresa’, ha portato alla luce le attività criminali di un presunto clan che mirava a strutturarsi in un vero e proprio centro di potere in grado di condizionare le attività delle istituzioni locali e infiltrarsi nel tessuto economico-imprenditoriale locale.

Gli indagati miravano ad operare in diversi settori: dall’aggiudicazione di appalti pubblici alle estorsioni, dall’imposizione nelle attività di “movimento terra” al riciclaggio, creando un clima di intimidazione nei confronti di numerosi imprenditori locali che venivano così soggiogati al sistema mafioso. L’operazione ha visti impegnati circa 200 poliziotti ed un elicottero del Reparto Volo di Bari.

Altra lotta alla mafia

In contemporanea, in Sicilia, più precisamente a Catania, un blitz, che ha visto impegnati oltre 200 militari, ha portato all’arresto 54 persone indagate, a vario titolo, per associazione mafiosa, armi, traffico di stupefacenti, estorsione e rapina. Durante le indagini sono state sequestrate sostanze stupefacenti e accertate le dinamiche del gruppo mafioso anche nella gestione dello spaccio di droga, con un “giro” da 40 mila euro a settimana, oltre fare luce su numerose estorsioni a imprenditori e commercianti.

Mentre a gennaio dello scorso anno, i carabinieri avevano eseguito nella provincia catanese un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Messina su richiesta della competente Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 19 persone ritenute responsabili a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi da fuoco e altro